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Protesta studentesca

Flashmob alla mensa Piovego: gli studenti chiedono il pasto gratuito per chi resta senza borsa

L’iniziativa di UDU Padova porta sotto i riflettori la condizione di migliaia di universitari idonei agli aiuti economici ma esclusi dai benefici. Nel mirino ESU, Regione Veneto e Governo

Foto del flashmob

Foto del flashmob

Flashmob questa mattina alla mensa Piovego di Padova, nel cuore della zona universitaria. A organizzarlo è stata l’Unione degli Universitari di Padova, che ha scelto uno dei luoghi simbolo della vita studentesca per lanciare un messaggio chiaro: garantire il diritto a mangiare anche a chi, pur avendo i requisiti economici, non riceve alcuna borsa di studio.

Con cartelli e azioni simboliche, gli studenti hanno voluto richiamare l’attenzione dell’ESU e delle istituzioni su una situazione che, secondo UDU, è ormai diffusa in tutto il Veneto. Migliaia di universitari classificati come “idonei non beneficiari” devono far fronte da soli all’aumento dei costi di affitto, trasporti e pasti, senza alcun sostegno concreto.

In questo quadro, la richiesta è semplice e immediata: garantire almeno l’accesso gratuito alla mensa. «Ogni giorno incontriamo studenti che ci dicono chiaramente di non sapere come riuscire a mangiare con regolarità», afferma Matteo Greggio, rappresentante degli studenti in ESU Padova. «Chiediamo un intervento urgente: il pasto non può essere un privilegio, ma un diritto minimo per poter studiare e vivere dignitosamente».

La protesta, però, non si ferma all’emergenza quotidiana. Secondo UDU Padova, la situazione attuale è il risultato di scelte politiche precise. «Regione Veneto e Governo continuano a investire troppo poco nel diritto allo studio», sostiene Marco Nimis, coordinatore dell’associazione. «In Veneto oggi ci sono più di 4.000 studenti idonei alla borsa di studio che non ricevono nulla, numeri inaccettabili».

Nimis richiama anche i prossimi fondi in arrivo: a marzo sono previsti 4 milioni di euro dal Pnrr, ma resta l’incertezza su come verranno utilizzati e se basteranno a coprire tutte le borse. «La Regione sta lasciando migliaia di studenti e famiglie in una situazione di totale instabilità», conclude. «Non abbiamo intenzione di fermarci: continueremo a mobilitarci e a chiedere risposte, a partire dal presidente Stefani».

Il flashmob alla mensa Piovego si inserisce così in una mobilitazione più ampia che, da Padova, punta a riportare al centro del dibattito regionale il tema del diritto allo studio e delle condizioni di vita degli universitari veneti.

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