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Inquinamento e salute

PFAS, Cappelletti (M5S): “Bene l’impegno del Governo, ma ora servono fatti concreti per i lavoratori veneti”

Dopo l’approvazione di un ordine del giorno che rafforza la tutela della salute per chi è esposto ai PFAS, il deputato M5S invita la Regione Veneto a collaborare concretamente e a non ostacolare studi e accesso ai dati sulla contaminazione

Enrico Cappelletti, M5S

Enrico Cappelletti, M5S

“Il Governo ha accolto con raccomandazione un nostro ordine del giorno al Decreto sicurezza nei luoghi di lavoro, chiedendo misure concrete per proteggere la salute dei lavoratori esposti ai PFAS. Questo prevede controlli ambientali e medici specifici e il riconoscimento della malattia professionale legata all’esposizione”, dichiara il deputato M5S Enrico Cappelletti.

Il parlamentare critica però come il Veneto, nonostante il pesante impatto dell’inquinamento da PFAS sul territorio, abbia spesso adottato un approccio contrario. “La Regione ha negato uno studio epidemiologico sui cittadini veneti con sangue contaminato, richiesto dal Ministero della Salute, e ha minacciato querele quando abbiamo denunciato i pericoli e i danni di questa emergenza ambientale. Anche i comitati e le associazioni locali hanno avuto difficoltà ad accedere ai dati sui livelli di contaminazione negli alimenti prodotti nell’area rossa, la zona più inquinata”, aggiunge Cappelletti.

Il deputato ricorda inoltre il ruolo del M5S nella denuncia dell’inquinamento: “Il primo esposto alla procura di Vicenza è stato a firma del M5S, e ha portato a un processo conclusosi con oltre 140 anni di pene di reclusione. La prevenzione è fondamentale e spetta alla politica attivarsi”.

Cappelletti conclude evidenziando l’urgenza di trasformare gli impegni in azioni concrete per la tutela dei cittadini e dei lavoratori veneti, lasciando da parte le polemiche e puntando sui fatti.

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