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Sicurezza e solidarietà

Treviso si mobilita contro la violenza giovanile con un flash mob pacifico a Porta San Tomaso

Sabato 20 dicembre alle 18.30 cittadini, familiari delle vittime e istituzioni si ritroveranno per un momento di riflessione e testimonianze, con l’obiettivo di dire “stop” agli episodi di aggressione tra adolescenti in città

Porta San Tomaso, Treviso

Porta San Tomaso, Treviso

La città di Treviso si prepara a dire no alla violenza giovanile. Sabato 20 dicembre, alle 18.30, cittadini, familiari delle vittime e istituzioni si ritroveranno a Porta San Tomaso per un flash mob pacifico promosso dai familiari dei ragazzi aggrediti lo scorso 6 dicembre e da altre vittime di aggressioni compiute da baby gang. L’iniziativa vuole sensibilizzare la cittadinanza sull’urgenza di affrontare il tema della violenza tra giovani, creando uno spazio di dialogo e partecipazione aperto a tutti.

Durante l’evento saranno lette testimonianze dei familiari delle vittime e, compatibilmente con le conferme di presenza, sono previsti brevi interventi delle autorità locali e regionali. Tra gli ospiti illustri invitati figurano il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Presidente della Regione Veneto Alberto Stefani, il Sindaco di Treviso Mario Conte, il Vescovo Mons. Michele Tomasi e gli assessori alle Politiche Sociali Paola Roma e Gloria Tessarolo, ma la loro presenza non è chiaramente garantita.

L’evento si svolgerà in forma pacifica e apartitica: non saranno presenti bandiere, loghi o simboli riconducibili a partiti o movimenti, per garantire che il momento resti un’occasione di unità e ascolto. I promotori invitano tutta la comunità trevigiana e i mezzi di informazione a partecipare, affinché il flash mob diventi un segnale civile condiviso e lontano da strumentalizzazioni politiche.

I promotori ricordano che il ritrovo è fissato davanti a Porta San Tomaso, con inizio alle ore 18.30, e sottolineano che l’iniziativa è aperta a tutti coloro che vogliono testimoniare il proprio impegno contro la violenza giovanile, contribuendo così a un messaggio di responsabilità e solidarietà collettiva.

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