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19.12.2025 - 10:09
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Due convegni, oltre cento enti del terzo settore coinvolti, e un messaggio chiaro: il volontariato deve assumere un ruolo strategico nella nuova organizzazione degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), che in Veneto dovrà essere operativa entro il 2026. L’iniziativa, promossa dal CSV di Padova e Rovigo in collaborazione con la Fondazione Zancan, ha visto la partecipazione di circa 130 volontari e 30 rappresentanti delle istituzioni, tra cui sindaci, assessori e dirigenti delle Ulss territoriali.
«Siamo in una fase cruciale per l’evoluzione del welfare», ha sottolineato Marinella Mantovani, presidente del CSV, durante il convegno “Volontariato e Ambiti territoriali sociali. Verso un welfare generativo”. «Gli ATS non rappresentano solo un adeguamento normativo: sono un’opportunità per costruire un sistema socio-sanitario più efficace, inclusivo e partecipato. Il volontariato deve essere riconosciuto come componente strategica nella governance del territorio, un attore capace di intercettare fragilità emergenti prima che diventino dati ufficiali».
L’incontro ha evidenziato l’importanza di integrare le attività extra-LEPS – quelle che vanno oltre i livelli essenziali di prestazione sociale – dove si affrontano problematiche come la solitudine e altre fragilità invisibili. Secondo Mantovani, «gli ATS avranno le risorse economiche, ma il volontariato possiede la capacità di moltiplicarle, trasformando la spesa sociale in un vero investimento per la comunità».
Il CSV ha lanciato un invito ai decisori politici e tecnici: «Strutturiamo insieme tavoli permanenti all’interno degli ATS per indirizzo strategico condiviso. Il welfare del futuro si costruisce con la comunità e non solo per essa. Noi siamo pronti a programmare e agire insieme».
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