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L'intervista a Buongiorno Veneto
19.12.2025 - 12:20
Alessandro Del Bianco, segretario provinciale del Partito Democratico di Belluno e consigliere regionale
Nella trasmissione Buongiorno Veneto Alessandro Del Bianco, segretario provinciale del Partito Democratico di Belluno e consigliere regionale, traccia un primo bilancio in merito alla seduta di Consiglio regionale, commentando le aperture del presidente Stefani sui temi sociali e le questioni aperte nel territorio bellunese.
«L’apertura di Stefani sul progetto di legge dell’opposizione sui caregiver è stata sicuramente interessante – osserva Del Bianco –. Abbiamo apprezzato il clima della seduta, anche se attendiamo ora di vedere i risultati concreti. Il presidente ha parlato molto di sostegno agli anziani, ai giovani in difficoltà e al sociale in generale, ma entrando poco nel merito: i dati su cui si basa la situazione attuale derivano da politiche decennali della Regione. Buoni principi, certo, ma serve capire come si è arrivati a determinati risultati».
Il consigliere regionale apprezza comunque la disponibilità di Stefani a partecipare a quasi tutte le sedute del Consiglio: «Sarebbe una novità positiva avere il presidente a disposizione dei consiglieri e vedere come queste intenzioni si tradurranno in azioni concrete. Il nostro ruolo resta quello di vigilare e proporre soluzioni serie e realizzabili, a partire dai caregiver».
Sul tema del fine vita, Del Bianco sottolinea la rilevanza delle aperture di Zaia: «Se Luca Zaia voterà la legge sul fine vita, la voterò anch’io convintamente. C’è già una proposta firmata da migliaia di cittadini veneti, e credo sia importante portare avanti questa battaglia in maniera seria in Consiglio regionale».
Ampio spazio nell’intervista anche alla questione della diga del Vanoi, tema centrale per il territorio bellunese. «Chiediamo a Stefanie e al centrodestra di dire chiaramente da che parte stanno – spiega Del Bianco –. I bellunesi e i trentini non vogliono questa diga. È fondamentale rispettare la volontà dei cittadini e tener conto del rischio idrogeologico del territorio, già classificato tra i più pericolosi della provincia di Trento. Non possiamo ignorare la storia e le criticità del territorio: costruire dighe qui significherebbe non imparare dagli errori del passato».
Del Bianco ribadisce l’importanza di un’opposizione concreta e costruttiva: «Presenteremo proposte serie e lavoreremo nelle commissioni, in particolare sulla montagna, dove le grandi concessioni idroelettriche in scadenza nel 2029 rappresentano una partita fondamentale per Belluno. Fermare lo spopolamento della montagna significa garantire servizi e opportunità, altrimenti rischiamo di ridurre l’area a un mero parco giochi, cosa che non ci possiamo permettere».
Sulla montagna e la gestione delle risorse naturali, il segretario PD conclude: «Il tema cardine è dare servizi adeguati per fermare l’emorragia demografica. Solo così la montagna potrà restare viva, abitata e sostenibile, rispettando l’ecosistema e le comunità che vi risiedono».
Del Bianco rimane quindi in attesa di vedere l’attuazione concreta delle promesse della Giunta, con un occhio attento alle priorità del territorio e alle necessità dei cittadini.
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