Vittorio Veneto, inclusione e lavoro qualificato nel vino trevigiano: un progetto pilota per il settore

Consorzi, associazioni di categoria, Veneto Lavoro e Caritas uniscono le forze

Stefano Gabbiano

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19.12.2025 - 14:27

Vittorio Veneto, inclusione e lavoro qualificato nel vino trevigiano: un progetto pilota per il settore

Foto di repertorio

Favorire l’incontro tra le esigenze di personale delle aziende vitivinicole e le persone in cerca di lavoro, garantendo percorsi trasparenti, sicuri e professionalizzanti: è questo l’obiettivo del nuovo progetto di inclusione sociale avviato nel Trevigiano. L’iniziativa, nata dal Tavolo di Dialogo promosso dalla Diocesi di Vittorio Veneto, vede la collaborazione dei Consorzi di Tutela del Prosecco DOC, del Conegliano Valdobbiadene DOCG e dei Vini Asolo Montello, delle associazioni di categoria CIA, Coldiretti, Confagricoltura e Confcooperative Treviso, e dei Centri per l’impiego di Veneto Lavoro, con il supporto della Caritas locale. Il progetto punta a creare un modello condiviso per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro nel settore vitivinicolo, offrendo nuove opportunità occupazionali e percorsi di qualificazione professionale. Nella prima fase, sono state mappate le esigenze di quasi 200 aziende del territorio: oltre il 30% assume stagionalmente, mentre molte altre imprese avrebbero bisogno di integrare il proprio personale con lavoratori formati, soprattutto nei periodi di vendemmia e potatura, momenti critici per reperire manodopera qualificata. Tra le competenze più richieste, le aziende indicano organizzazione, lavoro di squadra e problem solving. Sulla base dei dati raccolti, Veneto Lavoro ha attivato servizi gratuiti di preselezione e incrocio domanda/offerta, mentre associazioni e centri formativi proporranno corsi tecnici e linguistici su sicurezza, gestione del vigneto e attività di cantina, rivolti sia a chi già lavora sia a chi cerca occupazione. I promotori sottolineano che l’iniziativa rappresenta un passo concreto verso la sostenibilità sociale del comparto vitivinicolo, rafforzando la responsabilità condivisa tra imprese, istituzioni e comunità locali. “L’obiettivo è creare posti di lavoro sicuri e qualificati, offrendo nuove opportunità alle persone e strumenti efficaci alle aziende”, dichiarano Consorzi e associazioni di categoria. “Così il settore conferma il suo impegno non solo nella qualità del prodotto, ma anche nella qualità del lavoro che lo rende possibile”.

Favorire l’incontro tra le esigenze di personale delle aziende vitivinicole e le persone in cerca di lavoro, garantendo percorsi trasparenti, sicuri e professionalizzanti: è questo l’obiettivo del nuovo progetto di inclusione sociale avviato nel Trevigiano.

L’iniziativa, nata dal Tavolo di Dialogo promosso dalla Diocesi di Vittorio Veneto, vede la collaborazione dei Consorzi di Tutela del Prosecco DOC, del Conegliano Valdobbiadene DOCG e dei Vini Asolo Montello, delle associazioni di categoria CIA, Coldiretti, Confagricoltura e Confcooperative Treviso, e dei Centri per l’impiego di Veneto Lavoro, con il supporto della Caritas locale.

Il progetto punta a creare un modello condiviso per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro nel settore vitivinicolo, offrendo nuove opportunità occupazionali e percorsi di qualificazione professionale. Nella prima fase, sono state mappate le esigenze di quasi 200 aziende del territorio: oltre il 30% assume stagionalmente, mentre molte altre imprese avrebbero bisogno di integrare il proprio personale con lavoratori formati, soprattutto nei periodi di vendemmia e potatura, momenti critici per reperire manodopera qualificata. Tra le competenze più richieste, le aziende indicano organizzazione, lavoro di squadra e problem solving.

Sulla base dei dati raccolti, Veneto Lavoro ha attivato servizi gratuiti di preselezione e incrocio domanda/offerta, mentre associazioni e centri formativi proporranno corsi tecnici e linguistici su sicurezza, gestione del vigneto e attività di cantina, rivolti sia a chi già lavora sia a chi cerca occupazione.

I promotori sottolineano che l’iniziativa rappresenta un passo concreto verso la sostenibilità sociale del comparto vitivinicolo, rafforzando la responsabilità condivisa tra imprese, istituzioni e comunità locali. “L’obiettivo è creare posti di lavoro sicuri e qualificati, offrendo nuove opportunità alle persone e strumenti efficaci alle aziende”, dichiarano Consorzi e associazioni di categoria. “Così il settore conferma il suo impegno non solo nella qualità del prodotto, ma anche nella qualità del lavoro che lo rende possibile”.