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Welfare a Padova

Firmato a Padova il primo Contratto Integrativo con welfare volontario: nuove risorse e benefici per i dipendenti comunali

L’accordo introduce per la prima volta nel Comune di Padova il welfare aziendale, incrementa i fondi per le progressioni economiche e anticipa un piano assunzioni con concorsi per oltre 100 posti nel 2026

Foto dell'accordo

Foto dell'accordo

Questa mattina a Padova è stato ufficialmente firmato il Contratto Collettivo Integrativo che porta importanti novità per i dipendenti comunali, tra cui l’introduzione del welfare aziendale su base volontaria. I lavoratori potranno destinare fino a 500 euro del proprio premio di produttività al welfare, a cui il Comune aggiungerà 164 euro pro capite più un contributo complessivo di 100 mila euro. Le risorse saranno fruibili tramite voucher, ad esempio per il pagamento delle bollette, mentre le modalità operative saranno definite all’inizio del 2026 in accordo con le sigle sindacali.

Un altro punto chiave dell’accordo riguarda l’aumento del Fondo Risorse decentrate di 3,6 milioni di euro, trasformandolo in una risorsa stabile, e la previsione delle Progressioni Economiche Orizzontali (PEO) per circa il 40% degli aventi diritto, pari a circa 440 dipendenti. Sono previste anche nuove indennità per responsabilità specifiche, rivolte a supervisori, advisor e tutor, a supporto dei colleghi in caso di mobilità interna o cambio di profilo.

L’assessora alle risorse umane Margherita Cera ha inoltre anticipato il piano assunzioni e i concorsi previsti per il 2026, che porteranno all’inserimento di circa 100 nuovi dipendenti tra giardinieri, funzionari di polizia locale, restauratori, assistenti sociali, educatori di asilo nido, insegnanti e bibliotecari.

“Siamo soddisfatti della firma del Contratto Integrativo che ripartisce le risorse del Fondo decentrato e introduce il welfare aziendale su base volontaria, grazie al decreto legge 25 del 2025 – ha commentato l’assessora Cera –. I dipendenti potranno scegliere se aderire, beneficiando delle risorse aggiuntive e degli sgravi fiscali. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per trovare un accordo condiviso nell’interesse del benessere dei nostri lavoratori.”

Anche la caposettore Sonia Furlan ha sottolineato il clima di collaborazione tra amministrazione e sindacati, auspicando fiducia da parte dei lavoratori nel percorso intrapreso.

Dalle sigle sindacali, Alessandra Stivali (FP CGIL) ha evidenziato come il welfare volontario possa aiutare a compensare in parte l’impatto dell’inflazione sui salari e valorizzare categorie precedentemente escluse dalle progressioni economiche, come educatori e insegnanti. Francesco Scarpelli (UIL FPL) ha ricordato che l’introduzione del welfare rappresenta un passo importante per tutti i dipendenti, con vantaggi fiscali immediati.

Non tutti però condividono lo stesso entusiasmo. Michele Ponchia (CSA) e Luca Grigoletto (ADL Cobas) hanno criticato il fatto che il welfare venga finanziato dai dipendenti stessi, sostenendo che le risorse avrebbero dovuto essere distribuite a tutti senza condizioni. Nonostante le riserve, entrambe le sigle hanno firmato l’accordo, riconoscendo i traguardi raggiunti in termini di progressioni economiche e mantenimento delle risorse.

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