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Contrasto alla marginalità

Venezia rafforza le portinerie di quartiere per sostenere le persone più fragili nei quartieri disagiati

Grazie a un accordo tra Fondazione di Venezia e Centro Servizio per il Volontariato, nei prossimi tre anni verranno potenziate le attività dei volontari e sviluppati nuovi progetti di rigenerazione urbana

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Un impegno concreto per rispondere ai bisogni della comunità. Fondazione di Venezia e Centro Servizi per il Volontariato di Venezia (CSV) hanno sottoscritto un nuovo accordo triennale per rafforzare e ampliare la rete delle “Portinerie di quartiere”, punti di riferimento fondamentali per le persone più fragili dei quartieri più svantaggiati della città.

Le portinerie, gestite ogni giorno da decine di volontari, offrono supporto non solo materiale, ma anche pratico e sociale, rispondendo alle necessità quotidiane dei residenti. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di nuove azioni di rigenerazione urbana, con interventi su edifici della terraferma situati in aree degradate o abbandonate.

La Fondazione di Venezia contribuirà con un finanziamento complessivo di 300 mila euro, suddiviso in tre anni, destinato principalmente al potenziamento e alla diffusione delle portinerie. Accanto a questa iniziativa, il coinvolgimento delle Fondazioni di Comunità permetterà di estendere il sostegno anche ad altri territori metropolitani.

Dal 2021, grazie all’impegno del CSV, sono state attivate cinque portinerie: due a Venezia, nei quartieri di Dorsoduro e Giudecca, due a Mestre, in via Piave e nel quartiere Altobello, e una a Chioggia. Vi operano circa 150 volontari, insieme a giovani del servizio sociale e, dove possibile, a persone con disabilità per favorirne l’inserimento lavorativo. Ogni mese le portinerie accolgono circa 500 persone, con picchi più alti durante le festività e i periodi di maggiore necessità.

I servizi offerti sono molteplici: dal presidio infermieristico alla richiesta di documenti online e prenotazioni di visite mediche, dal prestito di libri e giocattoli a iniziative culturali, dalla manutenzione di piccoli spazi agli sportelli di ascolto e supporto sociale, fino alla consegna di generi alimentari e vestiario a chi vive in condizioni di isolamento o fragilità.

“Le nuove portinerie di quartiere cui darà vita questo importante accordo – spiega Vincenzo Marinese, presidente della Fondazione di Venezia – nascono dall’ascolto dei territori e delle persone. Ci consentono di individuare urgenze e difficoltà, costruendo risposte efficaci, capaci di generare inclusione e restituire dignità.”

Per Luisa Bottazzo, presidente del CSV, “l’aiuto di prossimità e il contrasto alla solitudine portato avanti dai volontari rappresentano un intervento concreto per chi ha una scarsa rete di supporto. L’iniziativa delle portinerie ha migliorato l’inclusione sociale nei quartieri disagiati, e il contributo della Fondazione di Venezia è un segnale di vicinanza al mondo del volontariato.”

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