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Veneto d’inverno: itinerari lenti tra nebbie, borghi e montagne

Dalle città d’arte alle valli silenziose

Veneto d’inverno: itinerari lenti tra nebbie, borghi e montagne

Foto di repertorio

L’inverno in Veneto non è una pausa, ma un cambio di ritmo. Le folle si diradano, i colori si fanno più morbidi e il territorio rivela un volto intimo, spesso ignorato nei mesi di punta. È il momento giusto per partire senza fretta, scegliere mete meno scontate e lasciarsi sorprendere da paesaggi ovattati, tradizioni gastronomiche robuste e città che tornano a respirare.

Venezia fuori stagione è la prima rivelazione. Tra nebbie leggere e calli silenziose, la città ritrova un fascino quasi cinematografico. Camminare all’alba lungo le Zattere o attraversare Cannaregio senza la ressa estiva restituisce una Venezia quotidiana, vera. I musei sono più accessibili, i bacari accolgono con calore e un’ombra di vino diventa un rito lento, perfetto per l’inverno.

Spostandosi nell’entroterra, Verona è una certezza che si rinnova. L’Arena avvolta dal freddo, Piazza delle Erbe più raccolta, i caffè storici come rifugi urbani: la città scaligera in inverno invita a prendersi tempo. È anche il periodo ideale per esplorare i dintorni, tra colline della Valpolicella e degustazioni che sanno di legno e fuoco.

Per chi cerca il silenzio, i Colli Euganei offrono sentieri dolci e termalismo. Una passeggiata tra vigneti spogli e boschi umidi, seguita da un pomeriggio alle terme di Abano o Montegrotto, è l’essenza della gita invernale: natura, benessere e cucina confortante. Borghi come Arquà Petrarca aggiungono una dimensione letteraria e senza tempo.

A nord, le Dolomiti venete cambiano registro ma non fascino. Cortina d’Ampezzo resta un classico, ma l’inverno è l’occasione per scoprire località più tranquille come l’Alpago o l’Agordino. Anche senza sci, ciaspolate, passeggiate nei fondovalle e rifugi aperti regalano un contatto autentico con la montagna, lontano dall’idea di vacanza “mordi e fuggi”.

Meno conosciuta ma sorprendente è la pianura tra Treviso e il Piave. I borghi lungo i fiumi, come Cison di Valmarino o Portobuffolé, in inverno sembrano sospesi. Le osterie diventano punti di riferimento, i piatti della tradizione – polenta, selvaggina, radicchio – raccontano storie di territorio e stagioni.

Infine, il Delta del Po è una scelta controcorrente. In inverno è quasi deserto, e proprio per questo affascinante. Le luci basse, gli uccelli migratori, le strade dritte tra acqua e cielo offrono un’esperienza contemplativa, ideale per chi cerca spazi aperti e fotografia.

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