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Festività
31.12.2025 - 14:11
Foto di repertorio
Il Capodanno ha il suo vocabolario. Tra brindisi, fuochi d’artificio e cene che si protraggono fino a tarda notte, ci sono frasi che ricorrono ogni anno, diventando quasi rituali. Alcune fanno sorridere, altre un po’ sospirare, ma tutte raccontano qualcosa della nostra cultura e delle aspettative legate al passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo.
Al primo posto c’è il classico “Buon anno!”, che accompagna ogni brindisi e scambio di auguri. Semplice, immediato e universale, è la frase che rompe il ghiaccio e sancisce l’inizio della serata. Spesso è seguita da un “Tanti auguri di salute e felicità”, versione più lunga e calorosa, che non perde mai di significato.
Non mancano le promesse e i propositi: “Quest’anno cambio davvero”, “Mi metto a dieta dal 2 gennaio”, “Quest’anno risparmio”. Frasi che sanno di buoni intenti ma anche di autoironia, perché tutti sanno quanto sia difficile mantenere i propositi a lungo.
Tra le battute più ricorrenti, troviamo i commenti sul tempo, sul freddo o sulle feste passate: “Non bevo più da stasera”, “L’anno prossimo facciamo una cosa più tranquilla”, oppure “Ancora un bicchiere e poi basta”. Piccoli rituali di leggerezza che alleggeriscono la tensione della serata.
E poi ci sono le frasi legate alla fortuna e al futuro: “Che sia un anno fortunato”, “Spero che quest’anno vada meglio”, “Ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni”. Nonostante la formula ripetitiva, il loro valore emotivo resta forte: servono a rinforzare legami e speranze condivise.
Infine, negli ultimi anni, il linguaggio del Capodanno si è arricchito di espressioni social e tecnologiche: meme, emoji, messaggi vocali e video da inviare a mezzanotte, nuovi modi per dire quello che una volta si diceva di persona. Anche qui, però, le frasi più tradizionali continuano a dominare, dimostrando che il Capodanno ha un linguaggio universale, che resiste al tempo e alle mode.
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