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Politica
29.12.2025 - 13:28
Foto di repertorio
Un milione di euro raccolto nel Nord-Est per sostenere le attività di Hamas. È questa la cifra emersa dall’inchiesta in corso a Genova, che sta facendo luce su una vasta rete di finanziamenti al terrorismo islamico. A commentare la scoperta è Rosanna Conte, consigliere regionale della Lega - Liga Veneta, che ha espresso preoccupazione per la gravità del fenomeno.
“L'inchiesta ha rivelato un'inquietante realtà: nel solo Nord-Est, un milione di euro è stato messo a disposizione, in modo illecito, di Hamas. Questa somma, assolutamente mostruosa, alimenta il terrorismo islamico e l'odio verso la nostra società”, ha dichiarato Conte, sottolineando l’importanza del lavoro delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence che, sotto la guida degli inquirenti, hanno permesso di smantellare questa rete di finanziatori clandestini.
Una Rete Pericolosa Secondo il consigliere regionale, quanto emerso dall'inchiesta di Genova non è un caso isolato, ma parte di un fenomeno più ampio che ha interessato anche altri Paesi europei come Francia e Belgio, dove il fondamentalismo islamico ha radici sempre più profonde. “Il terrorismo islamico si finanzia con una rete pervasiva e clandestina che lavora nell’ombra, sotto il velo di associazioni, gruppi, istituti e fondazioni. La sua influenza è ormai diffusa, anche in Italia”, ha spiegato Conte.
La consigliera ha poi criticato aspramente chi, a suo parere, minimizza il problema e non riconosce la gravità del fenomeno. “Non possiamo più far finta di niente. Alcune realtà islamiche in Italia, a livello nazionale e locale, stanno cercando di minare le fondamenta della nostra società. Non si tratta di integrazione, come qualcuno sostiene, ma di distruzione culturale”, ha affermato Conte.
Un Scontro di Civiltà Nel concludere il suo intervento, il consigliere regionale ha esortato a un cambiamento di rotta nelle politiche di sicurezza. “Continuiamo a girarci dall’altra parte, come fa una parte della politica italiana, ma questa è una debolezza che pagheremo a caro prezzo. Questo è uno scontro di civiltà, e non possiamo più permetterci di restare passivi”.
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