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Economia locale
30.12.2025 - 16:14
Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto
La manovra finanziaria approvata dal Governo presenta luci e ombre per il settore delle costruzioni in Veneto. È il giudizio della Federazione edilizia di Confartigianato Imprese Veneto, che pur apprezzando alcune misure approvate guarda con preoccupazione alle prospettive future delle ristrutturazioni.
Il comparto edilizio artigiano regionale conta circa 40.000 imprese, pari al 40% delle aziende artigiane del Veneto, con un saldo positivo di almeno 680 unità tra il 2023 e il 2024, grazie anche al contributo del Superbonus. Tra gli interventi più rilevanti della manovra figurano le detrazioni IRPEF: 50% per le spese sull’abitazione principale e 36% per gli altri immobili, percentuali che scenderanno ulteriormente al 36% e al 30% nel 2027, alla vigilia dell’entrata in vigore della normativa europea sull’efficienza energetica.
«Percentuali così ridotte – sottolinea Tomas Fantin, presidente della Federazione edilizia Confartigianato Imprese Veneto – rischiano di frenare in modo significativo il mercato delle ristrutturazioni, proprio quando cittadini e imprese saranno chiamati a investire per adeguare il patrimonio edilizio agli standard ambientali europei».
Criticità emergono anche sull’introduzione di un prezziario nazionale per gli appalti pubblici. Molte amministrazioni regionali aggiornano da tempo i propri listini, calibrati sulle specificità territoriali e sui costi reali dei materiali e della posa in opera. «La preoccupazione – spiegano gli artigiani – è che un listino nazionale fatichi a rappresentare fedelmente le diverse realtà locali. A questo si aggiunge l’incertezza sui tempi e sulle modalità di applicazione della nuova regolazione».
Per il Piano Casa, le ombre prevalgono sulle luci: le risorse previste sono di 100 milioni di euro per il 2026 e altrettanti per il 2027, ridotte rispetto ai 300 milioni inizialmente previsti. Confartigianato sottolinea l’importanza di capire se sarà possibile integrare queste somme con fondi europei per rendere efficace il piano.
Nel complesso, Confartigianato Imprese Veneto – Settore Costruzioni valuta la manovra in modo prudentemente positivo, ma rivolge al Governo un monito chiaro: «Non si può continuare a privare gli artigiani di opportunità di lavoro. Ridurre gli incentivi alle ristrutturazioni, insieme all’aumento dei vincoli sul consumo di suolo e sulla costruzione di nuovi edifici, rischia di penalizzare il settore».
Anche il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, segnala aspetti positivi e criticità della manovra: l’eliminazione dei limiti alla compensazione dei debiti previdenziali e contributivi con i crediti fiscali, la correzione di norme penalizzanti per i contratti collettivi artigiani e il rifinanziamento della Nuova Sabatini rappresentano interventi apprezzati. Deludono invece la copertura parziale della Transizione 5.0, l’introduzione della ritenuta di acconto tra imprese e l’aumento delle accise sul gasolio, misure che, secondo Boschetto, vanno in direzione opposta rispetto al sostegno alla liquidità e alla riduzione dei costi di produzione.
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