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Veneto, Zaia: "Vergognoso stop a discoteche"

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, è tornato in diretta per commentare lo stop alle discoteche e presentare le attività di monitoraggio messe in atto dalla Regione

Luca Zaia Luca Zaia
"E' vergognoso che si lascino chiuse attività come le discoteche e che si legittimino le piazze piene, con musica e assembramenti da far schifo, dove nessuno ha nulla da dire. In un paese civile non si può accettare questo". Così il presidente Zaia.

Veneto, stop a discoteche: Zaia chiede regole uguali per tutti

Ciò che chiede il governatore è che vengano stabilite "regole che siano uguali per tutti". Il settore delle discoteche, infatti, "è ormai messo alla gogna e non capisco per quale motivo" ha osservato Zaia. Per il presidente, se il problema sono gli assembramenti in discoteca, allora "tutti gli assembramenti simili a quelli della discoteca devono scomparire". "Non ci possono essere persone che pagano le tasse, le cui attività vengono tenute chiuse, e poi assistere davanti al locale a concerti e balli con migliaia di persone ammassate. Questa cosa è ridicola, è una presa per i fondelli" ha concluso.

Covid: il monitoraggio in Veneto

Zaia ha poi fatto un appello ai cittadini perché si sottopongano a tamponi volontari, così da "monitorare la situazione e arrivare a settembre con un quadro preciso che ci potrà essere utile". La bassa circolazione del virus, quasi pari a zero, porta le persone a disertare i covid point. Per questo, i dg delle Ulss venete sono stati spinti ad allestire gazebo destinati ai tamponi nei luoghi dove sono previsti maggiori assembramenti, come spiagge, sagre e concerti. Tuttavia, "abbiamo infatti difficoltà a farli, perché chi sta bene non ci pensa e cambia idea se ha un dubbio o dei sintomi" ha rilevato il presidente.

Contagi e variante Delta

"Il virus c'é e la guardia non va mai abbassata. Non a caso nelle ultime 48 ore ci sono stati 45 infettati. Se tutto restasse così vuol dire che stiamo entrando in una fase di assestamento, ma la preoccupazione che abbiamo è quella di non preparare il virus in estate e poi trovarci a un esordio preoccupante in autunno. Ci sono 27 casi censiti della variante Delta in Veneto e non ci preoccupiamo che possa aumentare. I vaccini funzionano e, nei casi di persone che hanno contratto il virus, vediamo che questo soggiorna e poi se ne va" ha aggiunto.
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