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Cementificio di Monselice e bacino termale: "Vanno tenuti in considerazione i diritti di tutti"

Cementificio di Monselice e bacino termale: interviene il presidente della Gestione Unica in rappresentanza dei concessionari

Cementificio di Monselice Cementificio di Monselice
I fanghi termali del Bacino Euganeo provengono quasi totalmente dal laghetto della Costa di Arquà Petrarca. Un percorso, quindi, che comincia ad appena due chilometri di distanza dalla cementeria Buzzi Unicem legando a doppio filo le vicende relative allo stabilimento di Monselice e l’attività termale svolta nei comuni limitrofi. “La questione cementificio non può essere semplicisticamente relegata ad una vertenza fra il Comune di Monselice e la società Buzzi Unicem, avendo le ricadute di potenziali scelte sbagliate, effetti su aree ben più ampie rispetto a quelle dei confini del Comune in questione” si legge in una nota firmata da Aldo Buja, presidente pro tempore della Gestione Unica del Bacino Termale Euganeo. Buja, in rappresentanza dell’ente che raccoglie i concessionari di acque termali distribuiti in 10 comuni del territorio e che conta circa 5.000 addetti, ha inviato una lettera a Palazzo Tortorini, Provincia ed Ente Parco Colli manifestando preoccupazione rispetto al possibile futuro co-incenerimento di combustibili derivati da rifiuto indifferenziato. “A meno di due chilometri dallo stabilimento industriale Buzzi Unicem si trova il Laghetto di Arquà Petrarca, sito protetto dall’Unesco, naturalmente alimentato da acqua termale, ad oggi unica cava/sito minerario attivo ed autorizzato dalla Regione Veneto per l’estrazione di fango termale” ha precisato Aldo Buja “Chiedo che nelle future scelte riguardanti le attività concesse e concedibili al cementificio di Monselice vengano tenuti in debita considerazione i diritti di ciascuno e siano oculatamente quantificati, previsti e commisurati i potenziali danni ambientali, economici, occupazionali e d’immagine derivabili a tutti i territori limitrofi ed in particolare alle attività turistico-termali”.  Una presa di posizione, quella dell’Ente di Gestione Unica del Bacino Termale Euganeo, che ha trovato l’appoggio del Movimento civico Cambiamo Aria di Monselice “perché dà voce ad un’importante categoria economica sulla vicenda collegata alla presenza del cementificio Buzzi e soprattutto sui rischi connessi all’utilizzo del CSS come combustibile”.  “Questa è una questione che coinvolge tutte le realtà economiche del territorio che operano all’interno del Parco regionale dei Colli Euganei” hanno ribadito dal Movimento “E’ giunto il momento che tutte le associazioni di categoria prendano una posizione decisa a sostegno del Consiglio Comunale di Monselice, e per richiedere con forza al Parco Colli l’avvio del tavolo di programma, con il coinvolgimento dei comuni contermini, della Regione Veneto e del Ministero della transizione ecologica, come prevede il Piano Ambientale”. Martina Toso
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