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L’ospedale di Monselice accoglie i profughi dall'Ucraina

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Accolti all'ospedale di Monselice già diverse decine di profughi provenienti dall'Ucraina, il sindaco: "Pronti per ogni necessità"

Accoglienza profughi dall'Ucraina all'ospedale di Monselice Accoglienza profughi dall'Ucraina all'ospedale di Monselice
Sono già diverse decine i profughi ucraini accolti nell’ex ospedale di Monselice, trasformato in punto di prima accoglienza per chi fugge dalla guerra. Dopo essere stato punto tamponi e centro vaccinazioni l’ex struttura ospedaliera viene messa nuovamente a disposizione, stavolta per l’emergenza umanitaria. Qui i profughi resteranno cinque giorni per un periodo di osservazione sanitaria e in attesa di una sistemazione più stabile. Notevole l’impegno per l’accoglienza da parte dei volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile di Monselice e di gruppi da tutta la bassa, oltre che degli scout Agesci. Oggi sono arrivati a Monselice sei van della missione “SafePassage” di “Mediterranea Savinghumans” partiti da Leopoli con una ventina di donne e bambini. Nei giorni scorsi erano giunti altri 46 tra donne e bambini.
Accoglienza profughi dall'Ucraina all'ospedale di Monselice Accoglienza profughi dall'Ucraina all'ospedale di Monselice
Il primo piano di una parte del nosocomio è stato sanificato e sistemato per la notte. Le stanze infatti sono state attrezzate con due letti ospedalieri, coperte e materassi per accogliere i singoli nuclei famigliari. Accanto alle camere da letto è stato allestito uno spazio per i pasti, una sala mensa che potrà accogliere anche piccoli momenti di distrazione. Al piano terra dell’ospedale invece la macchina operativa della croce rossa ha sistemato le numerose donazioni di vestiti, asciugamani, pannolini per bambini e materiale per l’igiene che i cittadini stanno donando alle parrocchie.
Accoglienza profughi dall'Ucraina all'ospedale di Monselice Accoglienza profughi dall'Ucraina all'ospedale di Monselice
“Siamo pronti per ogni necessità, - dichiara il sindaco di Monselice Giorgia Bedin - anche grazie alla generosità dei cittadini che hanno donato alle parrocchie molto materiale e vestiti. C’è bisogno di oggetti anche per bambini piccoli, dato che ieri sono giunti anche due neonati assieme alla loro mamma. Un viaggio davvero lungo per loro, abbiamo visto nei loro occhi tanta sofferenza ed ora faremo il possibile per dargli tutto il supporto di cui hanno bisogno. Cercheremo di fare in modo che qui si sentano a casa, anche se ovviamente non è facile”. Giada Zandonà
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