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Este, dagli scavi dell'acquedotto spunta un tesoro

Tomba 6

Ritrovati durante un cantiere alcuni reperti storici

Un tesoro nascosto spunta dagli scavi durante un cantiere dell’acquedotto. A metà giugno, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, la Soprintendenza ha reso noti i dettagli e il valore del ritrovamento avvenuto nel 2019 in via Versori, ma appunto divulgato al pubblico solo da qualche settimana. Si tratta di almeno dieci tombe vecchie di oltre duemila anni., databili all’età preromana, tra la fine del V secolo a.C. e l’inizio del IV. La più importante, chiamata “tomba 6”, racconta la storia della vita nel Veneto e della manifattura dell’epoca. Una cassetta di lastre in scaglia rosa dei Colli Euganei parzialmente conservata, accompagnata da un importante corredo funebre. 

La Tomba 6

La Tomba 6 è composta da un vaso situliforme usato come ossuario, due coppe su stelo a fasce rosse e nere, una tazzina, un bicchiere, una fibula di tipo Certosa e alcuni reperti in bronzo che elevano il valore del ritrovamento. Si tratta di uno “scettro” frammentario sul fondo della cassetta e di un cinturone in bronzo, disposto con l’intento di alludere a una “vestizione” dell’ossuario, come testimoniato in numerosi contesti nel Veneto antico. Sotto la direzione di Carla Pirazzini della Soprintendenza e con l’assistenza della Ditta Geoarcheologi Associati, oltre alle ceneri della defunta, sono stati trovati numerosi frammenti di lamine in bronzo, alcuni con evidenti tracce di combustione, infatti, c’è l’ipotesi è che si tratti di un secondo cinturone indossato al momento della cremazione.  La tomba sicuramente apparteneva ad una donna di un buon ceto sociale, come testimonia anche il ritrovamento di una lamina ritagliata e riutilizzata, che riporta una raffigurazione fantastica di un animale alato. Le tombe erano emerse tre anni fa durante la posa di un impianto di raccolta delle acque all’interno del parcheggio del centro commerciale Extense, area già nota per aver regalato numerose tombe di età preromana e sottoposta a vincolo archeologico nel 1982. Per recuperare al meglio i reperti, la Soprintendenza aveva deciso di recuperare i nuclei tombali rimandando le operazioni di microscavo e restauro dei reperti in laboratorio, un lavoro infatti terminato lo scorso giugno. 

La città di Este ricca di storia

La città di Este regala con una certa frequenza importanti ritrovamenti archeologici e nel corso degli anni è diventata un punto di riferimento importante per gli archeologici e gli studiosi del mondo preromano e romano. Ora la città di Este attende di vedere la Tomba 6 esposta al Museo Nazionale Atestino, con un evento particolare di presentazione al pubblico. Solo qualche mese fa, durante gli scavi dell’acquedotto in via Settabile è emerso il tracciato di una strada preromana, ancora in corso di studi.
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