Dall'opposizione una raccolta firme contro il progetto della pista ciclo pedonale Este-Rivadolmo-Baone-Cinto Euganeo
La consigliera di opposizione Roberta Gallana con il suo gruppo lancia una raccolta firme contro il progetto della pista ciclo pedonale Este-Rivadolmo-Baone-Cinto Euganeo, il consigliere Stefano Agujari Stoppa spiega però che si tratta di una percorso proposto proprio dalla precedente amministrazione. “Il tragitto naturale e più sicuro per la ciclabile sarebbe sull’asse stradario di via Caldevigo, passando per le Pesare ed arrivando al parco delle Ginestre di Baone, ma l’amministrazione lo vuole sull’argine del Bisatto - chiosa la consigliera di opposizione Roberta Gallana. Nel 2020 su sollecitazione dell’amministrazione atestina, i Comuni coinvolti avevano partecipato ad un bando per il contributo necessario ad iniziare la pista ciclabile di via Caldevigo verso Rivadolmo. Il progetto però presentava numerose criticità di sicurezza e per questo il Comune di Este aveva deliberato una variante per permettere il passaggio della pista davanti l’ex cementeria Zillo e nel 2021 il finanziamento era stato concesso per circa 1milione e 200mila euro, un importo però insufficiente per completare l’opera. “Siamo sempre stati consapevoli che il contributo statale non potesse portare a compimento l’opera ma era un ottimo inizio - conclude Gallana - Raccoglieremo le firme dei cittadini per riportare di nuovo il problema in Consiglio comunale”. Il consigliere Stoppa però vuole far luce sulla vicenda, sottolineando come l’iter dei lavori non permetta il cambio del progetto in corso d’opera: “Il finanziamento lo ha ottenuto chi ci ha preceduto attraverso i fondi del Pnrr- spiega Stoppa - ma le regole dei fondi parlano chiaro: il progetto finanziato è questo, è inserito nel piano triennale delle opere del 2020 della precedente amministrazione e entro il 2025 dovete realizzare quando scritto” continua il consigliere. Secondo Gallana però c’era tutto il tempo necessario per tentare un cambio di rotta: “Dal novembre 2021 sapevano che sarebbe arrivato il nuovo contributo ma hanno impiegato un anno intero solo per appaltare la progettazione invece che cercare altre strade”. Per Stoppa invece le tempistiche erano stringenti: “Sappiamo che si poteva realizzare una ciclabile alternativa, ma bisognava avere le idee chiare sin dall’inizio, il progetto non può più essere cambiato in corso d’opera, le tempistiche sono troppo stringenti” conclude il consigliere. Giada Zandonà
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