Il sindaco Matteo Pajola: "Su quattordici affidatari di orto sociale, la metà è alla prima esperienza e questo è un importante obiettivo raggiunto"
Non si tratta soltanto di una semplice dispensa di prodotti freschi e salutari, ma anche di un'opportunità per creare socialità e mantenere la forma fisica. Ad Este sono stati assegnati alle persone che ne avevano fatto richiesta la scorsa estate, ben 18 orti sociali, di 30 metri quadrati ciascuno, situati negli spazi di via degli Euganei. L'obiettivo è quello di recuperare e riaffidare delle aree pubbliche con finalità sociali per il miglioramento estetico del paesaggio urbano, valorizzando così il concetto di bene comune. Non solo, c’è anche l’aspetto di far avvicinare per la prima volta alcune persone al concetto di “cura dell’orto”. «Con il riaffidamento degli orti sociali abbiamo raggiunto alcuni importanti obiettivi» spiega il sindaco Matteo Pajola«Prima di tutto, l’ingresso di nuovi utenti alle prese con la loro prima esperienza sociale: su quattordici affidatari di orto sociale, la metà è alla prima esperienza! È stata data quindi l’opportunità a nuove persone di avere a disposizione un orto da coltivare. Per molti anni, era una facoltà riservata ad un numero più limitato di utenti, sempre composto dagli stessi cittadini». Gli orti infatti da 15 anni non venivano gestiti attraverso un’assegnazione e i lavori di ristrutturazione hanno infatti permesso di migliorare notevolmente l'area, consentendo la suddivisione in 18 lotti, rispetto ai sei precedenti. «Gli orti sono stati suddivisi con l’impiego di lastre in ghiaino. È stato installato un nuovo ricovero attrezzi e sistemata l’intera area ed ora siamo in attesa del nulla osta da parte dell’ente Parco Colli» spiega l’assessore alla transizione ecologica Loris Ramazzina «È stata rifatta anche la recinzione dell’orto, nonché una prima vangatura a cura del Comune.» L'Amministrazione ha deciso di utilizzare gli orti sociali per stimolare la cittadinanza attiva, ma anche per educare alla salvaguardia dell’ambiente. Infatti non sarà possibile utilizzare sostanze chimiche negli orti e nemmeno recintarli, per promuovere il senso di comunità: «Gli orti sociali sono un’occasione di luogo d’incontro, ma anche un modo per contrastare il costo della vita legato all’aumento dei prezzi dei beni alimentari che il nostro Paese sta vivendo» conclude il sindaco Pajola «favorendo una risposta anche all’esigenza di un’alimentazione sana e sicura. Oltretutto, coltivare l’orto aiuta a praticare un po’ di attività fisica all’aria aperta, fondamentale per il benessere sia fisico che mentale di chi partecipa al progetto». Giada Zandonà
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