Gli ultimi accessi al pubblico risalgono al 2017 e da quel momento la sommità della Rocca è chiusa. Di recente è stato prorogato il contratto di noleggio della scala multifunzionale e i costi lievitano
Sei anni: questo il periodo di tempo trascorso dall'ultimo accesso del pubblico al Mastio Federiciano e della scala nemmeno l'ombra. A tornare sulla questione che vede suo malgrado protagonista il Colle della Rocca è Francesco Miazzi con il gruppo Monselice Ambiente e Società. "Gli ultimi accessi del pubblico al Mastio della Rocca risalgono a ottobre 2017" ha sottolineato Miazzi "A maggio 2018 è stata presentata da Piero Ruzzante, Consigliere Regionale, un’interpellanza urgente per avere spiegazioni". Ad Agosto 2018 la risposta della Regione in cui veniva evidenziato che per la messa in sicurezza della scala d'accesso era necessario un nullaosta da parte della Soprintendenza e che il tempo previsto per la sostituzione doveva essere breve. "Altro che 5 giorni lavorativi, in concreto dopo oltre 6 anni, siamo ancora qui a parlare di questa scala di accesso" ha chiosato il consigliere di Monselice Ambiente e Società. A riaccendere le polemiche, un provvedimento pubblicato nel Bur lo scorso 7 dicembre con cui é stata ufficializzata la proroga del contratto di noleggio della scala multifunzionale per garantire l'accesso al Mastio Federicano a favore della società Metalmontaggi, fino a fine settembre. Dallo stesso documento si evince anche che è stato rideterminato il quadro economico dei lavori di realizzazione della nuova scala di accesso alla sommità del colle e il costo è lievitato a 300 mila euro. "La vicenda rappresenta lo specchio fedele del reale interesse della Regione Veneto per questi beni monumentali e dell’assoluta incapacità di quest’amministrazione comunale di incidere sulla vicenda" ha aggiunto Miazzi "Il prossimo Giubileo sarà nel 2025 e c'è grande attesa tra i fedeli di tutto il mondo, ma Monselice deve subire l’indifferenza generale del Parco Colli e dell’Amministrazione Comunale, ma soprattutto della Regione Veneto, proprietaria dei beni, che vive di annunci e concretizza immobilismo". A peggiorare la situazione, secondo il consigliere di opposizione, contribuiscono altre criticità che riguardano il Colle della Rocca tra cui la discarica in cava, le condizioni precarie dell'ex Casa Cattin, il degrado di via del Santuario e dell'area delle Sette Chiesette aperte al traffico, la chiesa di San Tomio che necessita di interventi di restauro, Villa Duodo inutilizzata e il Museo Antiquarium Longobardo chiuso da anni. Martina Toso
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