No agli spargimenti indiscriminati di digestato nei campi della Bassa padovana. E’ questo il forte messaggio che arriva dalla serate “Apriti Sesa!” di Este e Ospedaletto Euganeo. Due incontri, che si sono tenuti nelle ultime settimane e che hanno visto la partecipazione di associazioni ambientaliste e di numerosi cittadini. Le posizioni emerse da questi dibattiti è chiara: un forte dissenso verso i continui spargimenti di digestato nei campi della Bassa, contro la puzza che arriva da impianti come quello della Sesa di via Comuna, contro il proliferare di biodigestori e l’assenza di trasparenza di certe pratiche. Quasi tutti i comitati presenti ai due incontri hanno denunciato una serie di spiacevoli fenomeni legati all’attività di impianti a biomassa. Sotto accusa è finito soprattutto lo spargimento di digestato, il refluo che si ottiene come sottoprodotto dalla fermentazione anaerobica di biomasse con liquami o letami di origine animale. Secondo i cittadini, il digestato destinato nei campi della Bassa arriva in quantità ben superiori a quelle consentite dalla norma. Più che Sesa, i presenti hanno puntato il dito contro l’attività del socio privato di Sesa (che ha il 49% delle quote societarie e che in uno degli incontri era rappresentato da Angelo Mandato), particolarmente attivo sul fronte dell’allestimento di impianti di questo tipo e della produzione di digestato. “E’ sempre facile criticare chi lavora ma è altrettanto vero che non si sono sentite proposte alternative nella gestione dei rifiuti. - replica Sesa - auspichiamo che la situazione venga analizzata nel suo complesso, senza generare ad arte paure nei cittadini". Nicola Cesaro
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