Il Comune di Este ha “benedetto” il matrimonio tra Centro Veneto Servizi e Polesine Acque. Il consiglio comunale atestino, con 13 voti favorevoli (maggioranza e Pd) e 3 astenuti (Civiche d’Este e Movimento 5 Stelle) ha annunciato il “sì” alla fusione per incorporazione dei due enti gestori della risorsa idrica di Bassa padovana e Polesine. Un legame, quello che si sta intrecciando tra le due società, nato ufficialmente il 30 aprile 2014 – data in cui l’Assemblea dei Sindaci di Cvs ha approvato all’unanimità lo studio di fattibilità sulla possibile aggregazione – e che sta affrontando una delle tappe fondamentali, l’approvazione dei 111 consigli comunali interessati. In consiglio comunale, ad illustrare i benefici di questa fusione, è arrivata il direttore generale di Cvs, Monica Manto: “L’obiettivo è la piena integrazione industriale per servire in modo efficiente ed efficace un bacino di oltre 500 mila abitanti, sfruttando vantaggi e dei benefici derivanti dal radicamento territoriale delle due società e dalla prossimità territoriale delle aree in cui le stesse operano. L’operazione fonda le proprie ragioni strategico-industriali su almeno quattro temi: ampliamento del presidio territoriale in una prospettiva di fornitura omogenea di servizi; consolidamento nelle aree di servizio chiave per i cittadini e le imprese; valorizzazione delle competenze delle due imprese; ricadute complessive sul territorio”. C’è poi la ricaduta sulle tasche dei cittadini: “L’operazione di aggregazione porta ad una creazione di valore di 23,5 milioni di euro, che si traduce in una riduzione tariffaria del 2% per l’intera collettività dei 110 Comuni Soci. La riduzione tariffaria del 2% potrebbe essere applicata già nell’esercizio 2018. Fondere i due enti, inoltre, scongiurerà eventuali altre fusioni imposte dall’alto (come prevede il decreto legge Sblocca Italia) che potrebbero aggregare Cvs a realtà dal peso politico maggiore (come sarebbe in caso di fusione con l’ente Acque Vicentine), facendo venire meno la capacità di scelta dei Comuni nostrani”. Questo il commento del sindaco Roberta Gallana: “Dopo la fusione raccomandiamo una costante controllo dell’andamento economico della società per garantire le economie di gestione previste, l’abbattimento delle tariffe e nessun impatto negativo per gli occupati. Noi sindaci abbiamo il dovere di vigilare”. Nicola Cesaro
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