Da Monselice a Las Vegas: Irene Candeo, venticinquenne e monselicense doc, a novembre sarà negli Stati Uniti per sfidare atleti da tutto il mondo. La disciplina? Il bodybuilding. Irene stai per approdare ai campionati mondiali di questo sport un po’ insolito. Come ti è venuta questa passione? “Diciamo che questa passione è cresciuta negli anni: mi è sempre piaciuto allenarmi in palestra, ma poi nel 2015 per la prima volta ho visto dal vivo un campionato italiano di bodybuilding a Rimini e mi è venuto un colpo di fulmine”. Qualcuno è critico nei confronti di questa disciplina tanto da dire che non si tratta di uno sport. Sei d’accordo? “Pratico sport da quando ho 3 anni: sono partita con la danza classica, ho giocato sette anni a pallavolo per poi concludere con due anni di thriathlon sprint. Per esperienza personale posso affermare che il bodybuilding è più di uno sport: è un vero e proprio modus vivendi in cui si presta attenzione tanto all’allenamento quanto all’alimentazione e al riposo”. Ci racconti un tuo allenamento tipico? Diciamo che non ho un allenamento tipo: dipende molto dal periodo dell’anno in cui mi trovo. In linea di massima mi alleno 6 volte a settimana in palestra e almeno due volte facendo attività aerobica all’aperto. E’ vero che certi risultati si ottengono solo prendendo sostanze illegali? “Io sono un’atleta natural. La mia federazione esegue regolari test antidoping e posso fieramente affermare che i miei risultati derivano da duri allenamenti e da una calibrata alimentazione. Così come in tutte le discipline sportive non posso negare che certi livelli siano raggiungibili solamente ricorrendo alla chimica”. Un’attività come questa non rischia di diventare una mania? “Più che una mania la definirei un’abitudine. Come bodybuilder ci abituiamo ad allenarci tutti i giorni e a mangiare in maniera regolare ed equilibrata. Questo non significa che lontani dalle competizioni non usciamo a mangiare una pizza in compagnia. Anzi diamo ancor più valore a quei momenti”. Chi ti ha sostenuto per raggiungere questi risultati? “Innanzitutto il mio preparatore, Rudy Boetto, non ha mai smesso di credere in me e di darmi la forza per continuare. Poi, seppur contrari inizialmente, i miei genitori e i miei fratelli. Infine, Ilenia e Irene, le mie amiche, che oltre a sostenermi moralmente sono state un reale aiuto nel backstage”. Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? “A novembre sarò a Las Vegas a disputare una competizione mondiale. Il mio unico obiettivo è quello di portare sul palco la mia condizione fisica migliore di sempre. Per me questa sarebbe la soddisfazione più grande”. Emanuele Masiero
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