In consiglio comunale voto unamime per la mozione ma con alcuni emendamenti
È tornato d’attualità il problema radon alla scuola Giorgio Cini: a sollevarlo in consiglio comunale è stato l’esponente del Pd Rino Biscaro attraverso un’interrogazione. Il caso è poi definitivamente esploso con la lettera dell’11 gennaio firmata dalla preside dell’Istituto Zanellato Barbara Vicentini e indirizzata, fra gli altri, al sindaco Lunghi, al presidente regionale Zaia, all’Ulss, allo Spisal, all’Arpav, al prefetto e alle autorità scolastiche. La dirigente affermava di essere venuta a conoscenza dei valori rilevati dalla stampa “e non dal Comune come precedentemente richiesto”, osservava che “la scuola viene trattata come una specie di laboratorio sperimentale di prova di vari sistemi di bonifica” e giudicava necessario “programmare e organizzare tempestivamente il trasferimento delle attività scolastiche”. L’ultima indagine aveva riguardato nello specifico le aule di musica “piccola” e “grande” tra il 19 e il 30 novembre 2018, dopo l’installazione di tre nuovi estrattori che avrebbero dovuto contrastare il superamento del valore soglia di 500 Bq/mc (superamento riscontrato in quattro aule dell’edificio scolastico, tre al piano terra e una al primo piano). I valori registrati erano invece risultati ampiamente al di sopra dei limiti. “Si è deciso di provare a tenere in funzione solo i tre estrattori nuovi e i livelli di gas sono aumentati. Alla riunione di metà dicembre presso Arpav, dove era presente anche la vicepreside della scuola, l’innalzamento è stato comunicato, per cui si è stabilito di mettere in funzione insieme sia i vecchi sia i nuovi impianti di mitigazione. Ricordo che i locali interessati dal problema sono inibiti all’accesso” ha spiegato il sindaco Lunghi. Il 15 gennaio il Comune ha messo a disposizione nel proprio sito gli scambi di lettere delle ultime settimane sulla questione. Una documentazione dalla quale, secondo Francesco Miazzi, “si evidenziano i rimpalli tra i vari soggetti coinvolti: troppi, e nessuno che si assuma il coordinamento e traduca i vari resoconti in azioni concrete”. Sul tema è alta anche l’attenzione di Pd, Monselice Riparte e Cinque Stelle, che durante il consiglio comunale del 30 gennaio hanno presentato una mozione. Mozione che, dopo una lunga discussione, è stata approvata all’unanimità con alcuni emendamenti. Il principale, proposto dal sindaco, prevede che se entro febbraio non si scenderà sotto i 500 Bq/ mc si trasferiranno gli alunni, ma se a fine agosto i valori saranno inferiori a 300 si farà ritorno al Giorgio Cini. In una missiva del 29 gennaio Lunghi aveva precisato che i risultati del monitoraggio effettuato dal 15 al 24 gennaio “possono essere inficiati dal fatto che la dirigente scolastica ha confermato l’apertura delle finestre per un tempo superiore al normale utilizzo delle aule per due ore al giorno, dalle 10 alle 12”. A fine gennaio sono dunque partite altre misurazioni.
I genitori preoccupati invocano il diritto alla salute e il principio di precauzione
La questione radon è seguita con preoccupazione dai genitori della Giorgio Cini e del vicino asilo Tortorini, che a metà gennaio hanno inviato al sindaco Francesco Lunghi, all’assessore all’Istruzione e all’Ambiente Gianni Mamprin, alla dirigente scolastica dell’Istituto Zanellato Barbara Vicentini, alla direttrice del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 6 Ivana Simoncello, allo Spisal e ad Arpav una lettera per sollecitare chiarezza, trasparenza e il rispetto del principio di precauzione. Le stesse motivazioni hanno spinto le famiglie a organizzare la mattina del 23 gennaio un sit-in davanti al municipio. Un’ottantina i presenti, compresi diversi bambini armati di sonagli e di bandierine con la scritta “I love Giorgio Cini”. I manifestanti hanno mostrato due striscioni: il primo richiamava l’articolo 32 della Costituzione italiana, quello che riconosce il diritto fondamentale alla salute, il secondo invocava l’applicazione del principio di precauzione. “Quante misurazioni dobbiamo ancora attendere per vedere applicato questo principio?” è stata la domanda letta ad alta voce da una mamma. La richiesta che è stata fatta dai genitori, emersa anche nel consiglio d’istituto del 21 gennaio, è quella di spostare le attività didattiche in un’altra sede in attesa che venga risolto in modo definitivo il problema radon. Davide Permunian
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