Ormai è certo: i cinghiali non si accontentano dei Colli Euganei. Lo conferma la conta degli incidenti nell’Estense.
In un caso, a inizio aprile, una famiglia di ben dieci cinghiali ha attraversato la strada ad una Ypsilon a Santa Croce di Ospedaletto Euganeo. A confermare l’emigrazione dei cinghiali non ci sono solo i primi incidenti ma anche le denunce degli agricoltori della Bassa. Confagricoltura Padova conferma di aver ricevuto molte segnalazioni dagli agricoltori sulla presenza dei cinghiali in pianura, da Montagnana a Monselice, con danni ai seminativi e alle orticole in crescita. Una diffusione preoccupante, che sta a significare come la crescita degli ungulati stia ormai diventando preoccupante e incontenibile. Sottolinea Michele Barbetta, presidente padovano dell’associazione: “Non sappiamo che cosa stia facendo il Parco Colli, in quanto il sito dove vengono pubblicati i numeri sull’attività dei selecontrollori non viene aggiornato dal novembre scorso. Abbiamo l’impressione, però, che abbattimenti e catture in questi mesi siano stati ben pochi, dal momento che gli animali si stanno diffondendo anche al di fuori dell’area del Parco, soprattutto dove ci sono corsi d’acqua e vegetazione”. Confagricoltura teme che anche in altre zone del Padovano possa ripetersi ciò che è accaduto in questi anni nei Comuni del Parco, dove i cinghiali hanno compiuto disastri alle colture, ai terrazzamenti e al territorio. “Bisogna che ricomincino seriamente abbattimenti e catture, altrimenti il problema non si risolverà mai. Ricordo che già nel 2018 il numero dei cinghiali abbattuto è calato, passando dai 1.560 abbattimenti del 2017 ai 1.130 del 2018”. (n.c.)
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