È una rivoluzione silenziosa ed epocale quella che alcune pubbliche amministrazioni, e tra queste in prima fila la FCC, stanno cercando di mettere in atto nell’ambito delle buone pratiche di “riuso”. Si va dalla rigenerazione urbana alla cooperazione digitale nella gestione dei Servizi sociali: è proprio quest’ultima la sfida che vede protagonista la Federazione dei Comuni del Camposampierese attraverso il progetto Siso, e il “riuso” di una piattaforma di Umbria.0 per la gestione di Servizi sociali. Un progetto al quale la Regione Veneto ha voluto partecipasse, a fine 2019, il direttore generale della Fcc, Anna Maria Giacomelli che ha presentato l’esperienza di gestione dei Servizi sociali dei 28 Comuni dell’Ambito Alta padovana dell’Ulss 6 Euganea a Roma al Talent Garden Ostiense da PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, sul tema “Open Community e Pratiche di Riuso. La cooperazione tra PA per diffondere l’innovazione”. "Parlare e, soprattutto, utilizzare lo stesso linguaggio digitale in ambito sociale rappresenta, una rivoluzione – afferma Giacomelli –, un importante salto organizzativo e, prima ancora, di comunicazione. A oggi non esiste un archivio digitale di informazioni, dati, situazioni. Il fascicolo “sociale” del cittadino fino a poco tempo fa era unicamente cartaceo. Un nuovo modello operativo che impatterà anche sul metodo di lavoro: i nostri servizi sono in contatto tra loro, ma non hanno un vero proprio sistema di collaborazione. La nuova piattaforma permetterà, invece, di monitorare le prese in carico degli utenti, di condividere importanti informazioni, di rendere efficiente il sistema della collaborazione e dei rispettivi ruoli, di fornire dati che consentano di conoscere i servizi erogati, elemento cardine per le scelte che ogni amministratore è tenuto a compiere, anche in un quadro di delega diffusa”. Una "buona pratica" destinata a diventare punto di riferimento per tutto il Veneto. Nicoletta Masetto
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