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Attualità
01.12.2025 - 09:09
La Sala Consiliare ha accolto la nuova edizione del Corso di Gentilezza, il progetto pedagogico ideato dalla giornalista vicentina Angelica Montagna e divenuto negli anni un punto di riferimento per le scuole primarie del territorio. Presenti anche gli alunni della primaria di via Aldo Moro, che hanno raccontato come il percorso abbia trasformato il modo di stare insieme in classe, rendendo più consapevoli parole, gesti e relazioni.
Il volume della Montagna, distribuito gratuitamente grazie al sostegno di Maschio Gaspardo SpA, non è un semplice libro illustrato: è un itinerario costruito in capitoli agili e tematici, ognuno dedicato a un atteggiamento o a un comportamento da coltivare. Dal valore del saluto al potere delle parole gentili, dall’ascolto all’autostima, il testo guida i bambini attraverso situazioni concrete che li invitano a riflettere, scegliere, agire.
Il Sindaco, aprendo gli interventi, ha ricordato come il progetto risponda a un bisogno crescente: «Viviamo in un tempo in cui la buona educazione non dovrebbe essere un optional. Dobbiamo reimparare ad essere rispettosi, empatici, attenti agli altri. Non parlo solo dei più piccoli: spesso siamo noi adulti a smarrire queste piccole grandi regole del vivere insieme».
Poi il ringraziamento alla rete che sostiene l’iniziativa: «Dietro a ogni percorso riuscito ci sono scuole attente, insegnanti appassionati e aziende che credono nella comunità».
Il discorso dell’autrice è stato uno dei momenti più intensi. Montagna ha mostrato ai bambini come nasce un libro: dall’idea iniziale alla struttura dei capitoli, dalla scelta dei titoli alla revisione finale. Ha raccontato che l’intuizione del Corso di Gentilezza è arrivata osservando come la paura, crescendo, renda più rigidi e meno aperti: «Da piccoli siamo naturalmente gentili. Poi, col tempo, iniziamo a difenderci e ci chiudiamo. La gentilezza non è debolezza, è forza. Ma la prima persona verso cui dobbiamo esercitarla siamo noi stessi: non possiamo donare ciò che non possediamo».
Il messaggio di Mirko Maschio, amministratore delegato di Maschio Gaspardo, ha dato ulteriore profondità all’incontro: «Viviamo immersi in comunicazioni rapide e superficiali che spesso cancellano ascolto e rispetto. Investire nei bambini significa restituire valore al futuro: la gentilezza è un seme, e se viene curato fin dall’infanzia, porta frutti per tutta la vita». Un impegno che l’azienda rinnova con convinzione, riconoscendo nella scuola un alleato naturale per diffondere cultura e responsabilità.
Ha chiuso gli interventi istituzionali l’Assessore Marzaro, promotore del progetto fin dalla prima edizione: «Le scuole accolgono sempre con grande attenzione i percorsi che riguardano benessere, educazione e cittadinanza. Oltre al Corso di Gentilezza, stiamo lavorando su uso consapevole dello smartphone e prevenzione del cyberbullismo. Strumenti e parole hanno un potere enorme: possono ferire o costruire, distruggere o creare legami».
Il momento più atteso è stato quello dedicato ai bambini: gli alunni di via Aldo Moro hanno letto poesie e riflessioni nate durante le attività. Tra tutte, una frase ha catturato genitori e insegnanti: «Una gentilezza tira l’altra, come una ciliegia tira l’altra».
Un’immagine semplice ma potentissima, che riassume l’essenza del progetto: educare al rispetto attraverso piccoli gesti quotidiani, perché la gentilezza, quando diventa abitudine condivisa, non resta mai isolata—si propaga, si moltiplica, genera comunità.
Elena Scapin
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