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Città d'arte
03.08.2025 - 17:16
Nonostante le dimensioni contenute, Castelfranco è un ricco scrigno d’arte punteggiato di monumenti e opere d’arte di estremo interesse. Un patrimonio che necessita di cure costanti per il suo mantenimento e per poterlo preservare per le future generazioni.
In quest’ottica, l’amministrazione comunale sta procedendo con alcuni importanti interventi volti non solo a conservare il patrimonio storico-artistico, ma anche a migliorarne la fruizione. È il caso della torre di nord-ovest, recentemente restaurata ma ad oggi non ancora accessibile al pubblico, in quanto l’ingresso è posto in una proprietà privata. Grazie ad un accordo con il proprietario, il conte Avogadro degli Azzoni, e allo stanziamento di 100mila euro, il Comune realizzerà un percorso delimitato e protetto, che consentirà ai visitatori di raggiungere la torre attraverso vicolo Orazio Paradiso, senza interferire con le aree private. Il progetto include una serie di interventi di pulizia e manutenzione della cinta muraria, con la rimozione della vegetazione infestante e dei microrganismi nocivi per la muratura, oltre al ripristino delle porzioni di muro più degradate. Si tratta di lavori che mirano ad arrestare il degrado, in attesa di futuri interventi di restauro conservativo più completi del tratto di mura medievali. Della cinta muraria, che conta in totale 6 torri (4 angolari, torre civica e torre “dei morti”), attualmente è visitabile solo la torre civica, ma ben presto aprirà al pubblico il camminamento di ronda di nord-est, che permetterà a turisti e castellani di godere della vista sulla città da quel tratto di mura, accedendo da Casa Pastrello, in vicolo Montebelluna, per poi salire all’interno della torre del Giorgione. Già in fase esecutiva anche il progetto da 650mila euro per il recupero della casa del Giardiniere, che permetterà l’accesso alla torre di sud-est, anch’essa già restaurata. “Il via libera al progetto per la torre di nord-ovest – commenta il sindaco, Stefano Marcon - è un risultato importante che testimonia il nostro impegno nella tutela e promozione del patrimonio locale. La collaborazione con i privati è un esempio concreto di come possiamo lavorare insieme per valorizzare il patrimonio cittadino, garantendo al contempo il rispetto degli spazi e delle proprietà. È un passo significativo verso la fruizione pubblica del Castello”. Altro gioiello cittadino è il Teatro Accademico, progettato nel 1746 dall’architetto Francesco Maria Preti. Una vera bomboniera, più volte elogiata da ospiti e artisti per l’eleganza strutturale e decorativa. E sono proprio le superfici delle decorazioni delle logge a presentare diverse criticità, come fratturazioni e fessurazioni, con il conseguente distacco di materiale. L’amministrazione ha dunque stanziato circa 30mila euro per un intervento di manutenzione straordinaria, con la pulizia delle superfici, unita a operazioni di consolidamento per ridare coesione alla struttura dei materiali. In presenza di distacco di stucco e colore, si procederà con l’integrazione degli affreschi. Interventi previsti anche per il Museo Casa Giorgione, che presenta da tempo problemi di illuminazione che penalizzano l’atmosfera evocativa pensata per il percorso espositivo, come sollevato dal gruppo di opposizione di Noi La Civica. Problemi conosciuti dall’amministrazione, dovuti all’allestimento che presenta tecnologie ormai obsolete (ad esempio, non si trovano più lampade di ricambio per i proiettori presenti), tanto da affidare ad una ditta esterna lo studio di un nuovo sistema di illuminazione, che permetta anche una migliore visione del Fregio delle arti meccaniche e liberali, una delle due sole opere di Giorgione custodite in città. Continuano dunque gli interventi nella casa museo, sia infrastutturali (recentemente è stata sostituita la centrale di trattamento aria, per una spesa di 170mila euro), sia legati all’allestimento: non solo sono stati esposti nuovi opere (tra cui il ritratto di Francesco Trevisan), tornerà presto visibile al pubblico la piccola, ma preziosa clessidra rinascimentale.
Leonardo Sernagiotto
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