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POLITICA
07.12.2025 - 11:28
Marcon alla serata con i cittadini di Sant'Andrea
CASTELFRANCO — È un no compatto quello che arriva dal consiglio comunale di Castelfranco, dove maggioranza e opposizioni hanno votato all’unanimità una mozione che mira a fermare i due maxi progetti di parchi agrivoltaici previsti a Sant’Andrea oltre il Muson e nella zona di Bella Venezia. Due installazioni che, se autorizzate, occuperebbero complessivamente circa 30 ettari di terreni agricoli, per un totale di oltre 24 mila pannelli fotovoltaici.
Nelle intenzioni dei proponenti, sono impianti che consentirebbero la prosecuzione delle coltivazioni, ma che lasciano aperte molte perplessità. La mozione approvata nasce dall’unione di due distinti ordini del giorno, uno della maggioranza e uno dell’opposizione, poi fusi in un testo unico dopo il confronto tra i capigruppo. Nel documento approvato, nato dall’unione di due distinti ordini del giorno presentati sia dalla maggioranza, sia dall’opposizione, sono state recepite anche le osservazioni dei Verdi della Castellana e le richieste avanzate dal comitato frazionale e dai residenti di Sant’Andrea durante un recente incontro pubblico.
Il Comune individua così tre linee d’azione ritenute imprescindibili. La prima riguarda l’avvio immediato di «qualsiasi procedimento tecnico, amministrativo e legale» che possa legittimamente portare a un parere contrario e scongiurare l’installazione dei parchi. La seconda è l’adesione alla petizione interregionale “Sì all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica”, alla quale hanno già aderito oltre 270 sindaci e che chiede una revisione della normativa sugli impianti agrivoltaici. Terzo punto, la costituzione di un comitato tecnico-scientifico: almeno tre esperti in ambito giuridico, energetico e ambientale che affiancheranno Comune e uffici nella lettura dei progetti e nella conferenza dei servizi.
Il sindaco Stefano Marcon spiega: «È un ordine del giorno molto articolato, che lascia pochi dubbi sul fatto che questo consiglio comunale voglia, con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione, evitare l’installazione di impianti di tali dimensioni nel territorio di Castelfranco, in quella che appare come speculazione energetica». L’opposizione, con Vittorio Lago (Punto d’Incontro), incalza: «Il comitato deve poter analizzare ogni criticità: dai vincoli idrogeologici alla pericolosità idraulica. Serve una base tecnica solida per rigettare le proposte».
Un riferimento al fatto che almeno l’area di Sant’Andrea è esondabile e funge da invaso naturale. Nel documento votato si rileva inoltre come il mascheramento degli impianti, previsto tramite piante e arbusti, sia «insufficiente a garantire un adeguato inserimento paesaggistico, più un artificio che una soluzione». E si sottolinea che l’occupazione di suolo rappresenterebbe lo 0,6% dell’intero territorio comunale, un peso ritenuto eccessivo per un’area a forte vocazione agricola.
Resta però la corsa contro il tempo. Dal comitato frazionale, il presidente Roberto Stangherlin commenta: «Siamo soddisfatti del voto unanime, ma ora il Comune deve muoversi rapidamente e continuare a informare i cittadini».
Leonardo Sernagiotto
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