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Cavarzere, Tommasi fa un bilancio dei due mandati: “Ho trovato una situazione disastrosa, oggi abbiamo un ente che funziona”

L’intervista. Il sindaco uscente, Henri Tommasi, fa un bilancio dei due mandati: “In questi anni ho cercato di far ripartire l’economia di Cavarzere restando vicino alle imprese, mi sono impegnato per dare servizi al paese, ho puntato sulla viabilità”

Henri Tommasi
Henri Tommasi si appresta a lasciare vacante la poltrona da sindaco di Cavarzere per affidarla a chi uscirà vincitore dalle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre. Abbiamo tracciato con lui un bilancio di questi due mandati.

Si concludono 10 anni da sindaco: guardandosi indietro di cosa è più orgoglioso?

“Dieci anni fa ho trovato una condizione veramente disastrosa, una situazione debitoria allarmante, che però siamo riusciti a recuperare, mantenendo i servizi senza aumentare i costi e portando il bilancio in equilibrio. Questo ci ha permesso ora di tagliare in modo considerevole le tasse ai cittadini: nel 2020 abbiamo messo sul piatto quasi un milione e mezzo. Oggi abbiamo un ente che funziona, che può programmare le risorse e non essere vincolato come noi all’inizio. Ricordo infatti che la maggior parte delle opere completate in questi anni (piste ciclabili, casa di riposo, impianti sportivi) sono state fatte con finanziamenti pubblici perché non potevamo accendere 1 euro di mutuo”.

Ha dei rimpianti? Qualcosa che non è riuscito a realizzare o a portare a termine?

“Rimpianti ci sono sempre, è ovvio. Un mio sogno era di sistemare la palestra della scuola media Cappon per trasformarla in vero e proprio palazzetto dello sport: un progetto ammesso dalla Regione ma non ancora coperto finanziariamente. In questi anni ho cercato in tutti i modi di far ripartire l’economia locale, restando vicino alle imprese, dando risposte celeri, ma non è stato semplice. Abbiamo ereditato un periodo di crisi dal 2008 molto pesante, da lì abbiamo cercato di ripartire ma poi il Covid ci ha destabilizzati. Ho cercato di dare un imprinting maggiore in ambito economico ma c’è stata una grandissima difficoltà e mi dispiace perché l’ambito lavorativo è fondamentale”

Come ha trovato Cavarzere e come la lascia?

“Come dicevo, la trovai in grossa difficoltà dal punto di vista amministrativo. Ho spinto per agevolare le attività sportive e ricreative nel territorio con feste dello sport, mercoledì d’estate, eventi che spero rimangano in futuro come il concerto sotto le stelle. Ma ho cercato di dare anche una spinta maggiore con la Notte bianca al quadrato, fiore all’occhiello di questa amministrazione. Non riuscire a farla quest’anno per me è un grande dispiacere: ho provato fino all’ultimo perché è un modo per far capire che la città vive e per aprirla anche a persone che vengano da fuori. Ho cercato di dare servizi: la casa di riposo è un altro fiore all’occhiello e spero che si chiuda anche la questione cittadella. Ho puntato poi molto sulla viabilità pedonale e ciclabile perché per me è un aspetto fondamentale per la comunità”

Non si può candidare nuovamente a sindaco ma sarà comunque della partita alle prossime amministrative?

“Trovo corretto il limite dei due mandati perché è giusto che ci sia turnazione, è la democrazia. Lascerò però a malincuore, perché ci ho messo anima e corpo. A prescindere da chi sarà, farò un grandissimo in bocca al lupo a nuovo sindaco, ma cercherò di dare una mano alla mia compagine dietro le quinte”.

Come trova il clima politico locale? I rapporti con le opposizioni spesso sono stati complicati, con accuse e critiche a tutto campo.

“Tante volte ho sofferto per questi scontri o nel vedere sminuite o strumentalizzate le cose fatte per la città. C’è comunque un clima politico dibattuto, ma nei limiti della correttezza e spero che continui nei prossimi anni perché solo così si può gestire una città in modo tranquillo come è giusto che sia”. Giorgia Gay
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