Il Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere tiene aperta la questione: anche se il progetto a Ca' Venier venisse negato, questo non sarebbe comunque mai una garanzia, “come ben visto e dimostrato con il caso di Papozze”. Il sindaco non commenta
“Un “preavviso” non è ancora un atto definitivo. Inoltre, la minaccia territoriale alla nostra salute, economia, qualità della vita e sicurezza da parte del biometano è tutt'altro che finita, il lavoro del C.A.e.S. – Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere - è solo all'inizio”. E’ la posizione del Comitato è contro il biometano industriale di Cavarzere. “Per quanto riguarda l'annuncio del sindaco di Cavarzere – spiegano i rappresentanti del Comitato - il documento ricevuto dalla Regione non è un atto definitivo. Si tratta del preavviso di diniego che dà la possibilità all'interessato di depositare una memoria e di spiegare perché l'autorizzazione non dovrebbe essere negata. Vediamo se la ditta di Bovolone "Geo Engineering Srl" nel nome della loro società "Cavarzere Green Energy Sa Srl" depositerà qualcosa. Storicamente, questi proponenti hanno sempre risposto all'ultimo momento entro le scadenze anche senza contenuti di importanza se non per prorogare il processo burocratico e tenere vivo il loro progetto. Non è ancora il momento di abbassare il livello di attenzione”.
Nessuna garanzia
Intanto, anche se il progetto a Ca' Venier venisse negato con un atto definitivo, questo non sarà mai una garanzia secondo il Comitato “come ben visto e dimostrato solo qualche settimana fa con il caso di Papozze dove, nonostante un'archiviazione del progetto ottenuta 4 anni fa, gli stessi proponenti del progetto di Ca' Venier (Geo Engineering Srl di Bovolone) hanno ottenuto una nuova autorizzazione esecutiva dalla Regione per costruire un impianto di biometano industriale”. “I politici - attacca il Comitato - continuano a non aver studiato adeguatamente la situazione e i danni che i loro programmi stanno causando al territorio, alla Regione e all'Italia. Adesso la situazione è peggiorata con nessuna limitazione per gli allevamenti intensivi, con tutti i danni arrecati all'ambiente e alla salute, diretti e indiretti, tutto questo sommato agli escrementi che si devono smaltire, alla politica comunitaria e italiana che incentiva impianti di biometano, ai maggiori affari per tutti nella loro cerchia sotto il falso nome di energia circolare e sostenibile. Ma i cittadini cosa ci guadagnano?”.
L'appello del Comitato
Da qui un appello del Comitato. “Abbiamo bisogno quindi ancora più che mai che il Comitato – spiega - continui la sorveglianza e la guardia per tutelare il territorio. Sembra che ci sia ancora il rischio che una possibilità di un altro sito a Cavarzere. Le richieste di proroga erano mirate a reperire, in accordo con il Comune, un sito alternativo per l'impianto. Era stata individuata un'area con caratteristiche idonee ma non è stato raggiunto l'accordo economico con il proprietario e pertanto è stato richiesto di riprendere l'iter autorizzativo per il sito già oggetto di istanza”. “Ora – concludono - vorremmo quindi sapere precisamente dove si trova l'area individuata dal Comune per il proponente e qualsiasi altra idea possibile per un sito alternativo dentro i confini del Comune di Cavarzere. E intanto aspettiamo il diniego definitivo per l’impianto di Ca’ Venier”. Interpellato sulla questione, il sindaco Pierfrancesco Munari ha ritenuto di non esprime alcun commento. Alessandro Abbadir
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