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15.04.2024 - 10:11
Un anno dopo le prime avvisaglie, la questione relativa al dimensionamento degli istituti scolastici torna d’attualità nelle cronache, in concomitanza con le iscrizioni al prossimo anno didattico che inizierà a settembre. Problemi e luoghi sono spesso gli stessi, ovvero il mancato raggiungimento del numero di scolare e scolari necessario a costituire una prima classe. “A Boscochiaro – spiega la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Baldin - per il secondo anno consecutivo il plesso viene messo a rischio dall’adesione di soli dodici allievi e allieve, a fronte del minimo di quindici per comporre la classe”. Dopo la mozione che è stata approvata dal Consiglio comunale della città, Erika Baldinha inviato una richiesta di attenzione all’Ufficio Scolastico veneto. “La scuola “Lombardo Radice” - ha spiegato - sta diventando l’emblema di questa stagione di tagli e compressioni, ovvero una situazione che puntualmente colpisce in maniera maggiore le località periferiche e le isole, come Sant’Erasmo nella laguna di Venezia oppure Asseggiano, nella periferia mestrina. La politica del governo Meloni pone i territori l’uno contro l’altro, alla ricerca spasmodica di iscrizioni scolastiche per continuare ad esistere”. Il locale comitato “Salviamo la scuola di Boscochiaro” non demorde, e come avvenuto per il 2023, spera in una deroga al fine di continuare a godere del diritto d’istruzione senza dover emigrare in altre parti del comune o fuori città. “Avevo avanzato un’interrogazione alla giunta Zaia - spiega Baldin - per conoscere come avrebbe inteso contribuire a risolvere la situazione, a seguito della legge di bilancio nazionale, varata a fine 2022. In tale circostanza, lo scorso agosto, la Regione se ne lavò sostanzialmente le mani, asserendo che la composizione delle classi spettasse in via esclusiva a ogni singolo dirigente di istituto comprensivo. Gli stessi che, però, le norme varate dal governo mirano a ridurre”. Nella risposta dell’ente, emerse come le linee guida relative al dimensionamento scolastico raccomandano di mantenere, per quanto possibile, almeno un ordine di scuola in ogni territorio comunale. “Non basta – ha replicato la capogruppo del M5s in Consiglio regionale - perché va considerato che il Veneto è terra di comunità diffuse, rurali, isolate, magari montane, dove il trasporto pubblico non è spesso capillare e quindi efficace. Accorpare gli istituti comporta lo spopolamento di alcune aree e la dolorosa scelta di molte donne di abbandonare il proprio lavoro per sovrintendere al trasporto dei figli fino alla scuola meno lontana”. Forte intanto anche la preoccupazione, gli auspici e l’appello dell’amministrazione comunale cavarzerana affinché sia garantita anche per il 2024-2025 la formazione della classe prima nella scuola primaria “Lombardo Radice” di Boscochiaro. Alessandro AbbadirEdizione
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