Chi l’ha detto che conciliare la quotidianità con l’allenamento di un triatleta è compito arduo? Se c’è la determinazione e una buona dose di organizzazione, tutto è fattibile. Abbiamo incontrato Michele Bellemo, veterinario chioggiotto e padre di famiglia, che dopo essere stato impressionato dalla gara di Triathlon Sprint svoltosi a Chioggia nel settembre 2010, in quattro anni, da spettatore è diventato un campione di questo sport. Cos’è il triathlon per te? “Oserei dire che è una “sana dipendenza”, uno stile di vita che mi fa sentire bene e in equilibrio. Grazie al triathlon ho trovato la giusta formula tra lavoro, famiglia e sport e amicizie. Se dura così, posso campare fino a cent’anni, non chiedo di più!” Come fai a conciliare lavoro a tempo pieno, famiglia e sport? “È una questione di organizzazione e gestione del tempo: s’impara a non sprecarlo e ad ottimizzare ogni momento della giornata. Per allenarmi, mi alzo alle cinque del mattino e vado a correre, o in bici, ma cerco sempre di tornare a casa sufficientemente presto per fare colazione insieme alla mia famiglia. Poi ancora, sfrutto la pausa pranzo e il dopo lavoro. Fortunatamente mia moglie e i bambini sostengono questa mia passione e qualche volta mi seguono durante le gare. Se non avessi il loro appoggio morale e logistico (panni da lavare e una certa dieta da seguire), penso che avrei già ceduto”. In pochi anni sei entrato nella Delfino asd, hai collezionato diversi podi e sei diventato un campione regionale di triathlon olimpico N1 (cat. 40-45), nonché un tecnico federale della Federazione Italiana Triathlon. Pensi che questo percorso ti abbia cambiato? “Trovo che il triathlon mi abbia rafforzato sotto diversi punti di vista. Uscire con il freddo la mattina presto, allenarsi con costanza e lavorare sul fisico, rinvigorisce il sistema immunitario, ma anche la mente e il carattere. In pratica, ti “tempri” alla vita”. Cosa consiglieresti a coloro che vogliono avvicinarsi a questa specialità sportiva? “Iscriversi a una società è importante, perché ti offre il contesto ideale per crescere insieme ad allenatori e tecnici che ti correggono e consigliano durante gli allenamenti. Ci vuole pazienza e la quantità di lavoro deve crescere in maniera graduale nel tempo. A “strafare” si finisce per farsi male. Io arrivo ad allenarmi anche 30 ore la settimana prima di una gara, ma le mie prestazioni sono state costruite in più stagioni. Il triathlon è l’insieme di gesti semplici (correre, pedalare, nuotare)
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