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Pomeriggio dedicato a Tullio Serafin, il custode del bel canto a Ca' Bianca

tullio serafin
tullio serafin“Vissi d‟arte, vissi d‟amore...”, è questo il titolo dell‟iniziativa organizzata per oggi pomeriggio - sabato 31 ottobre -  dal Bed & Breakfast Antica Vigna di Ca’ Bianca, alle ore 18. Un evento che avrà come protagonista la figura di Tullio Serafin, uno dei più apprezzati   direttori d'orchestra del Novecento, che nel corso della sua lunga carriera, fatta di oltre sessant'anni   di esecuzioni, fu chiamato a dirigere nei maggiori teatri a livello internazionale. Grazie a letture di documenti inediti - tra i quali le lettere indirizzate al maestro da Pietro Mascagni, Richard Strauss, Gabriele D’Annunzio e Maria Callasalla -, nel corso del pomeriggio si ripercorreranno le tappe della  vita artistica di Serafin, particolarmente ricca di eventi significativi e di incontri del tutto eccezionali che lo portarono a dirigere i più grandi tra gli interpreti del melodramma. Interverrà Nicla Sguotti, autrice della recente pubblicazione "Tullio Serafin, il custode del bel canto" (edita da Armelin Musica di Padova), che dialogherà con Luigina Badiale. «Le straordinarie doti nel riconoscere le potenzialità di ciascuna voce lo fanno oggi ricordare come il direttore che più di ogni altro scoprì talenti della lirica – scrive Nicla Sguotti nel suo libro – da Caruso a Renata Tebaldi, da Joan Sutherland a Carlo Bergonzi,   senza dimenticare Rosa Ponselle e Maria Callas, per arrivare fino a Pavarotti, tutti i grandi  interpreti dei primi sessant'anni del '900 hanno almeno una volta cantato con lui. Il suo nome riporta alla mente il periodo d'oro dei teatri lirici internazionali, anni in cui si arrivava a proporre stagioni operistiche che sfioravano i quaranta titoli con numerose recite per ciascuno. La figura del direttore veneto, prima alla ribalta in Italia e subito dopo conosciuto a livello internazionale, ha rappresentato per più di un sessantennio il punto di partenza per chiunque volesse accostarsi al  mondo della lirica, soprattutto al repertorio italiano ma anche a quello tedesco, e in particolare wagneriano».  
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