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Colture sperimentali contro la salinizzazione dei terreni a Chioggia e Cavarzere

Piante resilienti sfidano la salinizzazione e aprono nuove prospettive per l'agricoltura sostenibile

 Colture sperimentali contro la salinizzazione dei terreni a Chioggia e Cavarzere

4.000 metri quadrati sono nei pressi dell’impianto Gesia a Cavarzere e 8.000 metri quadrati a ridosso dell’impianto di Zennare a Chioggia

Il Consorzio Adige Euganeo è in prima linea Contro la salinizzazione dei suoli. Con il Progetto Venus sono state fatte sperimentazioni pionieristiche a Zennare (Chioggia) e Gesia (Cavarzere) che offrono nuove prospettive per terreni minacciati dai cambiamenti climatici e dall'avanzamento del cuneo salino. Ma facciamo una analisi della situazione. Nelle aree più depresse della gronda lagunare di Venezia, dove il terreno giace sotto il livello del mare anche di 3-4 metri e la minaccia della salinizzazione si acuisce anno dopo anno a causa della risalita del cuneo salino. Per questo il Consorzio di bonifica Adige Euganeo è pioniere di un'iniziativa fondamentale per il futuro dell'agricoltura e dell'ambiente. Il Consorzio sta conducendo una sperimentazione cruciale per comprendere e contrastare gli effetti devastanti del cambiamento climatico e della crescente salinità dei suoli. Il cuore della sperimentazione è nel Veneziano. Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Adige Euganeo, l'applicazione pratica di questa visione è già una realtà. Sono state individuate così due aree sperimentali, di 4.000 metri quadrati nei pressi dell’impianto Gesia a Cavarzere e di 8.000 metri quadrati presso l’impianto Zennare a Chioggia, che ora sono diventate il fulcro di uno studio pionieristico. Qui, alla fine di maggio di quest’anno, dopo approfondite diagnosi sulla salute e la struttura del terreno parametri confrontabili con quelli delle altre aree coinvolte a livello internazionale sono state trapiantate alcune delle varietà testate già lo scorso anno, con un preciso sesto d'impianto. Si tratta di specie come la Salicornia, l'Atriplex, la Beta Marittima, la Salsola oppositifolia e la Suaeda Maritima. In alcuni casi, queste piante sono state abbinate a coltivazioni di pomodoro, permettendo un confronto diretto sul successo colturale in terreni limosi e salsi, tipici della gronda lagunare. Un primo trapianto era già stato effettuato lo scorso novembre, e i risultati finora sono incoraggianti: tutte le specie stanno trovando un ambiente favorevole, dimostrando la loro intrinseca resilienza. "Ci sono grosse aspettative,” spiega Lorenzo Frison, ingegnere del Consorzio di bonifica Adige Euganeo e responsabile del progetto “non solo in termini di risultati colturali, ma soprattutto nella direzione di capire quanto queste piante possano aiutare concretamente nella desalinizzazione dei suoli". Tra qualche mese, le prime analisi, che saranno condotte da un laboratorio greco, determineranno il valore e la quantità di principi attivi contenuti nelle coltivazioni. È un aspetto cruciale, poiché si tratta principalmente di piante con un elevato potenziale per l'industria farmaceutica. Naturalmente, la ricerca richiede prudenza. "Ci sono ancora tante cose da valutare,” avverte Frison, “ad esempio, dobbiamo accertarci che alcune varietà non si rivelino infestanti". Alessandro Abbadir

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