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Politica a Chioggia

Montanariello. “Disagi sulla statale Romea? Una class action in arrivo”

L‘intervento del consigliere regionale del Pd

“Disagi sulla statale Romea? Una class action in arrivo”

Serena De Perini

Si continuano a registrare giornate da odissea per i pendolari che utilizzano la Romea a causa di incidenti. Non capiamo perché ci sia tutto questo accanimento e stallo istituzionale che impedisce di trovare una soluzione definitiva". La denuncia è del consigliere regionale del Pd e vice presidente della commissione Infrastrutture, Jonatan Montanariello. "Non è vero - dice Montanariello - che non ci sono i soldi e che non c'è la possibilità di realizzare un'infrastruttura alternativa a questo caos. Il problema è che la Regione pensa solo a mettere soldi per coprire il disavanzo della Pedemontana e che il Governo rivolge le attenzioni su un'opera faraonica come il ponte sullo Stretto di Messina. Tutto questo invece di risolvere un'emergenza epocale, pagata a carissimo prezzo dalle decine e decine di vittime che si sono registrate in questi anni".

"Questa situazione – continua - arreca un danno economico, turistico e in termini di sviluppo per le comunità circostanti che si stanno così impoverendo. Non si capisce perché continuino le promesse di eseguire i lavori di notte e invece vengono fatti durante il giorno. E non si capisce perché si parli di progetti solo in occasione di campagne elettorali e passerelle, come quelle dell'assessora De Berti: nessuno che metta in campo, per condividerlo, un progetto concreto. Nessuno che parli di risorse e finanziamenti, in uno stallo che è vergognoso" Montanariello evidenzia in conclusione che "Cav, partecipata al 50% da Regione e Anas, ha degli importanti utili da investire per la viabilità veneta. “Perché - conclude - non viene dato mandato a Cav per predisporre un progetto e capire la migliore soluzione? Invece quegli utili vengono utilizzati per la Pedemontana. Se le cose andranno avanti così, proporremo di avviare una class action tra i cittadini, contro i responsabili di questa vicenda, fonte infinita di invivibilità e pericolo per le nostre comunità". 

Alessandro Abbadir

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