Chioggia (Venezia). Il provvedimento per semplificare i controlli sugli allevamenti di molluschi mira a favorire una maggiore competitività sul mercato, anche rispetto alle altre regioni.
Vongole
Semplificare i controlli sugli allevamenti di molluschi bivalvi vivi, destinati al commercio e all’alimentazione, è l’obiettivo della delibera regionale 255/2021 che è stata approvata nei giorni scorsi con cui si modifica la procedura amministrativa. Con l’innovazione della procedura infatti si intende innanzitutto conciliare l’esigenza di una maggiore velocità dei controlli sanitari e la loro efficacia. Per questo motivo è stata prevista la realizzazione di ambiti di laguna e di mare dal Friuli al Veneto (18 a Rovigo, 8 a Venezia e 10 in Friuli Venezia Giulia), in cui sarà l’Ulss di riferimento a individuare quale allevamento, in un dato ambito, è più a rischio di tossicità e quindi candidato per prelevare un campione.
Corrazzari: "Controlli non più a tappeto ma su un campione"
“Fino a ieri – ha spiegato l’assessore del veneto alla Pesca, Cristiano Corrazzari – venivano effettuati controllo “a tappeto” su tutti gli allevamenti di molluschi da parte dei Servizi veterinari delle Ulss venete e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie”. “Da oggi – ha aggiunto – si cambia totalmente registro, semplificando notevolmente la procedura che prevede, sempre nel rispetto della sicurezza, di effettuare i controlli sanitari su un campione di allevamento per “ambito omogeneo” individuato”.
Una procedura che tutela tutti i portatori di interesse
“In questo modo – ha aggiunto l’Assessore - si tutelano tutti i portatori di interesse coinvolti nella nuova procedura: i laboratori dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, che riusciranno a smaltire, in pochi giorni dall’arrivo dei campioni, le necessarie analisi per gli aspetti alimentari; la stessa impresa ittica o di acquacoltura, che avrà la garanzia temporale di immettere sul mercato il prodotto sicuro con pochi giorni di attesa rispetto al momento della raccolta; il consumatore, la cui sicurezza del controllo è sempre garantita”.
Un mercato importante per il Veneto
Il Veneto è una delle regioni italiane in cui è più diffusa la raccolta e la commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi: si contano infatti oltre 3000 imprese con oltre 7000 dipendenti, circa 1700 sono nell’area del Polesine e circa 700 nell’area clodiense, con una stima di circa 98 milioni di euro di fatturato annuo. “E’ un segnale forte, – ha concluso l’assessore Corazzari – dal punto di vista economico, rivolto anche e soprattutto al comparto ittico che da tempo chiedeva la riduzione dei giorni di attesa del controllo per essere competitivi sul mercato rispetto alle imprese residenti in altre regioni”.
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