Conselve. Dieci volontari soccorritori, tre medici, due infermieri hanno affrontato il viaggio con tre ambulanze, un pullman e un’automedica
Quattro giorni da un confine all’altro tra Moldavia, Ucraina e Romania, quattro notti insonni, migliaia di chilometri percorsi e il rientro a casa con 19 profughi ucraini, di cui 8 bambini, quattro famiglie, due cani e un gatto. Questo il bilancio della missione umanitaria promossa dai volontari soccorritori di “Pronto Conselve” che non hanno esitato a diversi verso l’Ucraina per portare aiuti, medicinali e generi di prima necessità alla popolazione colpita dalla guerra. Quindi il rientro in Italia con i rifugiati, in gran parte bambini, affidati alla rete di accoglienza coordinata dalla Prefettura. Il convoglio di “Pronto Conselve” è stato organizzato nel giro di pochi giorni, durante i quali sono stati raccolti anche gli aiuti da portare nei centri di accoglienza in Moldavia. Dieci volontari soccorritori, tre medici, due infermieri hanno affrontato il viaggio con tre ambulanze, un pullman e un’automedica. “E’ stato un lungo viaggio - racconta il presidente Lorenzo Zambon - non privo di difficoltà e di imprevisti. Siamo riusciti nel nostro intento di portare degli aiuti ai profughi e rientrare in Italia con un gruppo di persone da ospitare.Ringrazio il sindaco di Conselve per il prezioso supporto. Basta guardare come sono rientrati i nostri mezzi per capire come è stato il viaggio, con lunghi tragitti in condizioni meteo difficili, in mezzo alla neve. Eravamo diretti al confine non lontano da Odessa ma non siamo riusciti ad avvicinarci a causa dell’attacco dei russi. Abbiamo lasciato i beni di prima necessità in un centro governativo della capitale moldava che rifornisce diversi punti di accoglienza di rifugiati. Il materiale sanitario invece lo abbiamo consegnato all’ospedale, dove continuano ad arrivare sfollati bisognosi di cure e di medicinali. Con i primi cinque profughi accolti ci siamo diretti nel nord della Romania dove ci sono state affidate altre famiglie. Siamo tornati con molta stanchezza ma con la gioia di aver potuto dare un piccolo aiuto”. Nicola Stievano
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter