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Tribano, Michelin chiude fra due anni

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trib michelin adl2Un altro grande stabilimento della zona industriale di Tribano, sarà presto chiuso e nelle scorse settimane sono partite le mobilitazioni contro la cessazione del magazzino logistico della Michelin, annunciato per il 2017. Così i 28 lavoratori di Tribano hanno nei giorni scorsi inscenato uno sciopero a tutela dei loro posti di lavori; sta di fatto che oltre a loro la multinazionale francese da lavoro ad altri 40 lavoratori delle aziende di logistica e ad una settantina di autotrasportatori. Con loro hanno manifestato anche gli addetti alla logistica della Brio, la società che conta una trentina di dipendenti. Secondo quanto spiegato, l’azienda dei pneumatici francese ha previsto per il 2016-2020 un piano strategico che vedrà numerosi tagli al personale. In base a quanto appurato, entro il 2016 chiuderà lo stabilimento di Fossano, ma la società ha già annunciato di voler intavolare una discussione serena per quanto riguarda soluzioni per i 400 dipendenti nel piemontese. Il piano, inoltre, prevede 30 tagli ad Alessandria, 120 a Torino e 28 a Tribano. Ricevuta notizia della decisione della multinazionale francese Michelin di arrestare l’attività del magazzino logistico di Tribano, operativo dal 1998, l’amministrazione comunale, nelle persone del sindaco Argenton e del suo vice Marega, ha contattato, senza esitazione, la sede legale di Torino, per verifi care la possibilità di ottenere un incontro con i vertici aziendali e aprire con gli stessi un tavolo di confronto e discussione.“Sono 28 i lavoratori, 28 le famiglie coinvolte e tristemente travolte dalle scelte della società, che , pur tuttavia, ha assicurato un concreto impegno per accompagnare ogni persona nella ricerca di una soluzione alternativa”, sottolinea Piergiovanni Argenton. “Desidero esprimere loro la mia solidarietà e vicinanza, garantendo che, come amministrazione, metteremo in atto ogni possibile azione volta a dare alla questione la migliore soluzione condivisa, pur consapevoli che, a fronte di decisioni aziendali già adottate scientemente, frutto di ponderate analisi dei cambiamenti strutturali del mercato europeo dello pneumatico, il nostro potere contrattuale non potrà essere particolarmente rilevante. Siamo, in ogni caso, decisi a cercare un serio confronto con l’azienda e con i Sindacati interessati, con la speranza che Michelin muti orientamento, ripensando la scelta adottata. Speriamo in una celere organizzazione di un tavolo di concertazione in cui sia presente anche la Provincia e per ciò ci si sta attivando con solerzia, in questi giorni di innegabile fibrillazione. Rimaniamo, per ora, in attesa di un positivo riscontro e manifestiamo ai lavoratori coinvolti la nostra massima disponibilità ad accogliere eventuali loro richieste o proposte”. In campo anche i rappresentanti sindacali della Cgil, che sta seguendo la vertenza a livello nazionale mentre sul fronte locale ha organizzato alcuni incontri per coinvolgere le istituzioni e sottolineare la necessità di salvaguardare tutti i posti di lavoro del magazzino di Tribano mettendo da subito in campo azioni mirate a questo scopo. La Adl Cobas ha convocato un’assemblea davanti ai cancelli del magazzino per protestare contro una “scelta insensata e irresponsabile, dopo 18 anni di attività in uno stabilimento costruito con soldi pubblici. Contro questa logica “usa e getta” vogliamo costruire un fronte unico di lotta”.   di Cristina Lazzarin
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