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Tribano: isola ecologica a scuola per insegnare la differenziata

tribano isola ecologica 2

Cavazzana: "Raccogliere e selezionare i rifiuti, saperli conferire in maniera corretta già a scuola, si traduce in buone abitudini che entreranno direttamente dentro le famiglie"

Isola ecologica Tribano Isola ecologica Tribano
Al via il progetto sperimentale di una vera e propria isola ecologica a scuola con un eco compattatore per la raccolta della plastica, un contenitore di oli esausti e un’area dedicata alla raccolta di carta, vetro, lattine, pile, secco. L’installazione è una prima tappa di un progetto sperimentale d’intesa tra il Comune di Tribano, l’Istituto comprensivo Don Paolo Galliero e la società Gestione Ambiente che gestisce il servizio di asporto rifiuti. L’isola entrerà in funzione in questo mese di gennaio e l’obiettivo è quello di favorire le buone abitudini al corretto conferimento dei rifiuti stimolando i ragazzi ed aiutando, nel frattempo, l’amministrazione comunale ad innalzare la percentuale di raccolta differenziata. Questo progetto prevede l’installazione di un’isola ecologica didattica operativa e di attività laboratoriali di formazione sulle tematiche ambientali che si svolgeranno all’interno della scuola da parte dei docenti e del personale specializzato che ha acquisito “Green Skills”. A seguire i ragazzi saranno gli esperti di gestione ambientale ma anche gli insegnanti e gli operatori comunali.
Isola ecologica Tribano Isola ecologica Tribano
“I nostri ragazzi sono il nostro presente- spiega il sindaco Massimo Cavazzana - e sono consapevoli più di noi adulti, dell’importanza che i comportamenti corretti possono avere nella vita di tutti i giorni. Raccogliere e selezionare i rifiuti, saperli conferire in maniera corretta già a scuola, si traduce in buone abitudini che entreranno direttamente dentro le famiglie. Questo è un punto fondamentale per vivere in modo sostenibile riducendo le tariffe e aumentando la qualità dei materiali riciclati”.  L’assessore alla cultura Mirca Zenna sottolinea: “La didattica applicata efficacemente nasce anche dall’esperienza quotidiana perché, pur vivendo in un posto meraviglioso, constatiamo ancora poca cura per il decoro urbano sia nelle nostre piazze, sia nei parchi e ancor più nelle campagne e nei fossati. Molti passi sono stati fatti in questi ultimi anni grazie anche al progetto dei “Giovani Custodi” che coinvolge i ragazzi dentro e fuori dalla scuola. Ma l’educazione ambientale ha senso se è fatta in rete”.   Il percorso prevede di introdurre i ragazzi al concetto di rifiuto, spiegando le varie categorie di rifiuto e i materiali che le costituiscono; si cercherà di rendere i ragazzi più consapevoli del loro ruolo di consumatori e dell’importanza di acquisire buone abitudini nella raccolta dei rifiuti. Si farà un’analisi merceologica con pesatura dei vari tipi di rifiuto conferito in classe e dei controlli periodici. L’obiettivo è quello di innescare una sana competizione nella gestione dei rifiuti riducendo la frazione del secco. Cristina Lazzarin
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