Quale futuro per la pianificazione urbanistica di Conselve? Gli strumenti messi a punto saranno sufficienti per “disegnare” lo sviluppo della cittadina nei prossimi anni? Domande destinate a tenere banco a lungo, soprattutto in questa fase di messa a punto del nuovo piano di assetto del territorio, il Pat, sul quale non mancano le prese di posizione discordanti. Da una parte l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Ruzzon ne sottolinea le potenzialità che permetteranno di mettere a punto i passi successivi per arrivare a definire gli interventi da mettere in atto nel medio lungo termine, dall’altra dalle opposizioni piovono critiche insieme alle perplessità sulla procedura seguita. Nel dibattito interviene anche l’ex sindaco di Conselve Luciano Sguotti, ora nel direttivo provinciale del Partito Democratico, secondo il quale a pesare sul Pat messo a punto dal suo successore sono i ritardi e le scelte non proprio azzeccate. “La distanza di quasi 35 anni dal vecchio Prg (con oltre 50 varianti) - ricorda Sguotti - ma anche la Legge Urbanistica Regionale che nel 2004 ha ancor più ampliato la necessità di una oculatezza e sapienza maggiori nel redigere questo strumento andavano tenute in considerazione. Conselve risulta tra gli ultimi comuni che effettuano questa pianificazione: ve ne era bisogno ma di uno strumento già vecchio no! Molte situazioni si sono cristallizzate (pensiamo solo alla questione delle aree agroindustriali come Bonollo e/o la Cantina Sociale o la questione delle attività produttive in aree improprie), pertanto ci viene da chiedere a chi giova un simile piano quando ormai “i buoi sono scappati”, come si suol dire in questi casi. Non solo, guardando al futuro Ruzzon aggrava in questo modo la situazione perché non realizza nulla di quanto programma e lascia documenti in eredità fortemente dubbi e vecchi nella loro genesi e prospettiva. Mette pertanto le basi, ora, di una non-programmazione che dovrà -costosamente – essere revisionata”. Fatta questa premessa uno dei punti più controversi riguarda lo sviluppo urbanistico, previsione che innesca le polemiche sull’eccessivo consumo di suolo al quale bisogna mettere un freno. “Le previsioni di “suolo coperto” nel futuro sono assolutamente esagerate. prosegue Sguotti - oltre che distribuite in modo squilibrato. E’ prevista infatti un’espansione di ben oltre 250 mila metri quadrati. Invece questo Pat usa prerogative vecchie e superate. Si utilizzano traiettorie di espansione che risultano prive di un disegno di città organico o che promuova nuovi centri di aggregazione ma solo e soltanto una “espansione a cipolla” di nuovi quartieri che resteranno anonimi e privi di servizi”. Bocciate anche le idee sulla viabilità come la bretella nord- est verso Terrassa e la “Bovolentana” ormai ritenuta superata e non più realizzabile. Nicola Stieva
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