“Dobbiamo chiederci che cosa è il Conselvano oggi e su quale patrimonio più contare”: è una delle considerazioni emerse durante l’incontro organizzato da Confesercenti per aprire un confronto sulle prospettive economiche di Conselve e dintorni, al quale hanno partecipato i sindaci di Conselve, Bagnoli, Arre e Terrassa oltre alla consigliere provinciale nonché sindaco di Casalserugo Elisa Venturini. Un’area di poco meno di 55 mila abitanti che fa i conti con un reddito medio pro capite di 23 mila euro, di oltre 3 mila euro al di sotto della media provinciale, e di un marcato calo di imprese posti di lavoro negli ultimi anni. Delle 5.364 aziende il commercio rappresenta la fetta più grossa seguito dall’agricoltura e dai servizi, per un totale di addetti di poco superiore alle 15 mila unità. Dopo quattro anni con il segno negativo l’occupazione è tornata a crescere ma con risultati non troppo entusiasmanti, come del resto l’intera Bassa Padovana. “La crisi ha portato a nuovi paradigmi di sviluppo -ha osservato Marco Serraglio, direttore del centro studi di Cescot Veneto - che partono anche da processo di trasformazione sociale. Nel Conselvano c’è un’identità ancora confusa, l’Unione dei comuni si è ridotta a due unità ed esiste il problema dei rifugiati”. Ecco dunque la necessità, come ha sottolineato il presidente di Confesercenti Nicola Rossi, di realizzare una mappatura delle aziende idonee a costruire filiere e reti di impresa territoriali. Inoltre sarà insediata la sede operativa di “microstorie del commercio”.
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