Al “Museo Paradiso” del Duomo è stata esposta, eccezionalmente per il periodo della Quaresima, una delle opere di pregio che fanno parte del considerevole patrimonio artistico, sconosciuto ai più, accumulato e dimenticato per decenni nei bui depositi delle chiese locali. Si tratta una tela di fine Cinquecento, di Scuola bassanesca, raffigurante un “Ecce Homo” altamente drammatico, facente parte di un ciclo di sei scene raffiguranti la Passione e provenienti dalla chiesa cittadina dedicata a San Francesco. Sullo sfondo di preziose architetture rinascimentali compare, sopra un alto podio, un Cristo appena flagellato e coronato di spine, presentato alla folla da un Pilato paludato in sontuose vesti orientali e col capo coperto da un vistoso turbante ingioiellato. i accompagnano sgherri dall’aspetto feroce e soldati coperti da scintillanti armature veneziane. Il museo, inaugurato alla fine del 2017, è nato grazie alla forte volontà della parrocchia del Duomo, in ciò sostenuta da alcuni organismi associativi e guidata scientificamente dal Museo Diocesano di Padova. “Gli spazi - spiega Mario Miotto degli Amici del Gradenigo, associazione che cura le aperture del museo e da molto si sta adoperando per il restauro di tante opere - purtroppo sono ancora relativamente contenuti, riservando al futuro un più adeguato e già previsto sviluppo che possa rendere possibile l’esposizione completa di tutto il patrimonio culturale accumulato che oggi, seppur di pregio e in parte già restaurato, in buona parte ancora giace nei depositi. Su nostro suggerimento l’arciprete don Massimo Draghi ha autorizzato l’avvio di esposizioni temporanee per dare modo ai visitatori di conoscere, sempre negli ambiti protetti del museo, anche la parte “nascosta” del patrimonio. Le esposizioni temporanee saranno preferibilmente legate allo svolgimento dell’Anno liturgico”.
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