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Senza biglietto sul bus Mom, spintona un controllore e fugge, fermato

Un altro, l’ennesimo, episodio di aggressione ad un dipendente della Mom la cui unica “colpa” è avere chiesto l’esibizione del biglietto ad un passeggero.

E’ accaduto ieri a San Vendemiano, in località Gai, dove un ragazzo originario della Guinea, salito sulla linea 120, oltre a non esibire il biglietto si rifiutava anche di dare le proprie generalità e fuggiva dal bus dopo aver spintonato l’addetto e fatto accumulare un notevole ritardo al mezzo. “Purtroppo questa sta diventando la quotidianità – afferma Stefano Bergamin, coordinatore Rsu Mom e rappresentante della segreteria Fit-Cisl – ma lo dico con tristezza, è un fatto gravissimo. Oltre all’episodio di Gai di ieri mattina ne abbiamo registrato un altro a Pieve di Soligo dove altri tre ragazzi poco per bene hanno creato un disagio fortunatamente senza conseguenze”. Senza conseguenze perché in entrambi i casi sono intervenute le forze dell’ordine in modo molto tempestivo. “Devo veramente ringraziare le persone in divisa perché stanno facendo un lavoro incredibile – aggiunge Bergamin. “Ma. Ma. Non possiamo pensare che risolvano sempre tutto loro e, soprattutto, non possiamo pensare “che fortuna, ce la siamo cavata solo con uno spintone o qualche manata”. Sulla linea di Pieve, la 131 e 134, erano in effetti avvenuti episodi ben più gravi, in passato. Ma non posso pensare che viviamo nel Bronx e ogni giorno ce ne sia una”. Ogni spinta, ogni mano addosso è comunque un’aggressione. “Esattamente – prosegue – e noi dobbiamo tutelare sia i nostri lavoratori che gli utenti. Non si può salire su un mezzo e vivere non sapendo cosa ci si deve aspettare durante la giornata”. La soluzione che prospetta Bergamin è semplice e ha trovato anche la collaborazione della Mom, ma i tempi di applicazione sono quelli, lenti, della burocrazia. “Noi stiamo insistendo – chiude Bergamin – perché vogliamo trovare una soluzione interna. Abbiamo chiesto guardie giurate fisse sui percorsi più a rischio, siamo convinti che il controllo costante sia un deterrente. Dalla collaborazione tra i nostri bravissimi agenti accertatori e le guardie può nascere un futuro migliore. L’azienda si sta muovendo con i bandi, ma la burocrazia ha i suoi tempi e vedremo come procederà, certo è che per settembre, quando torneranno gli studenti sui mezzi, vorremmo avere più tranquillità e certezze”.
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