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12.09.2023 - 11:10
Certo sarà difficile raggiungere, o meglio ancora superare, il record di visitatori detenuto dal colossale omaggio ad Antonio Canova, mostra che aveva calamitato al Bailo più di 50 mila persone. La notorietà del possagnese è certamente più universale di quella di Arturo Martini e in quel caso, ad alimentare l’interesse furono anche le Celebrazioni che in Italia e nel mondo venivano promosse per il Centenario della morte dello scultore. Ma in questo confronto tra giganti, va riconosciuto che Martini se l’è cavata alla grande: se non toccherà quota 50 mila certo si avvicinerà molto a quel record, a conferma di quanto il Nuovo Bailo si stia accreditando a livello nazionale come sede di proposte espositive di altissimo livello.
Entrambe le esposizioni fanno parte del ciclo voluto dai Civici Musei per approfondire la conoscenza degli artisti trevigiani del Novecento attraverso le loro opere conservate, ma solo in parte esposte, nelle raccolte del Bailo. La retrospettiva del Bailo dedicata a Iuti Ravenna (13 ottobre 2023 - 4 febbraio 2024) viene promossa nel cinquantenario dalla sua scomparsa. Sottolineerà la sua attività di artista eccellente ma anche di attento critico d’arte. La sua pittura viene avvicinata al cosiddetto post impressionismo veneto che accumunò una generazione di giovani artisti desiderosi di uscire dagli schemi dell’accademismo imperante per avvicinarsi al nuovo. I suoi paesaggi raccontano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo sapientemente al registro poetico. Lino Selvatico (1872 – 1924), veneziano di origine e trevigiano di adozione, è stato definito bau. Specializzato nel ritratto, come Annigoni venne invitato a ritrarre teste coronate, elaborando in modo originale riferimenti come quelli a Boldini, Sargent, Gainsborough, Reynolds, Rommey. 70 dipinti e 200 disegni sono stati donati dalla famiglia al Bailo, che propone questa retrospettiva nel centenario della scomparsa dell’artista.Edizione
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