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Sani.in.Veneto presenta il 4° bilancio sociale

Filanda Motta

La bilateralità sempre più a sostegno del territorio e ad integrazione al sistema pubblico. Intervenire a sostegno delle spese sociosanitarie di lavoratori e imprese, con aiuti e risposte concrete tagliate su misura delle esigenze dell’artigianato veneto.

È questa la mission di Sani.In.Veneto, Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane, che ha illustrato oggi, nella sede della Filanda Motta di Mogliano V.to (TV), il suo 4° Bilancio Sociale.

“Questa 4^ presentazione del Bilancio Sociale è per noi particolarmente significativa perché coincide con il decennale di vita del Fondo – ha sottolineato la Presidente di Sani.In.Veneto, Maristella Viola -  I dati che presentiamo oggi, infatti,  evidenziano il supporto che Sani.In.Veneto è riuscito a dare al proprio territorio. La bilateralità veneta è stata capace di costruire uno strumento su misura della platea cui si rivolge, a tutela degli interessi di lavoratori iscritti e aziende aderenti. Sono state erogate somme rilevanti, come dimostrano chiaramente i numeri, senza mai rinunciare a una visione di sostenibilità di tutto il sistema. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma non possiamo accontentarci. Lo stretto collegamento con il territorio deve confermarsi e consolidarsi per continuare a garantire un aiuto fattivo a chi si trova in situazioni di difficoltà, e con la flessibilità necessaria per rispondere alle nuove necessità emergenti. Per raggiungere questo obiettivo, proseguiremo con passione e dedizione nel lavoro quotidiano, fianco a fianco con le nostre Parti Costituenti, lungo la strada dell'integrazione con il sistema sanitario pubblico, che rimane il grande patrimonio che ci hanno lasciato in eredità i fondatori della nostra Repubblica e che siamo chiamati a custodire e a proiettare nel futuro”

“132 mila iscritti, 226 sportelli, 259 mila prestazioni rimborsate, 13,6 milioni di euro liquidati danno la misura dell’importante azione sviluppata da Sani.In.Veneto nel 2022 – ha proseguito il direttore di Sani.In.Veneto, Jimmy Trabucco Alla base di queste azioni, ci sono un nomenclatore tra i più vasti con 3.600 prestazioni, l’efficienza del fondo e la capacità di attivare degli ulteriori interventi straordinari in aiuto alla propria platea, come dimostrano i 9 milioni di euro erogati nel triennio 2020–2021–2022 per l’emergenza Covid. Cifre che raccontano come Sani.In.Veneto, in 10 anni di attività, abbia sempre perseguito l’obiettivo di rispondere tempestivamente alle esigenze dei propri iscritti”.

In questo contesto si inserisce l’ambizioso progetto di integrazione con la Sanità Pubblica, con due importanti convenzioni già avviate da Sani.In.Veneto, rispettivamente, con l’ULSS 8 Berica di Vicenza e con l’Azienda Ospedale Università di Padova; collaborazioni che consentono di ampliare ulteriormente i servizi forniti ottimizzando le modalità di erogazione, con un indubbio vantaggio per tutte le parti coinvolte.

Oltre alla presentazione delle attività e dei risultati ottenuti dal Fondo nell'anno appena trascorso, la mattinata è stata una importante occasione di incontro e confronto sulle nuove dinamiche in tema di non autosufficienza.

“Quello che emerge dalle analisi è che bisogna lavorare non solo sulla non autosufficienza ma soprattutto su quello che accade prima – ha evidenziato Marianna Cavazza di SDA Bocconi, member dell’Osservatorio sui Consumi Privati in Sanità (OCPS - bisogna infatti capire qual è il percorso che ci aspetta e qual è la risposta delle istituzioni e della collettività. Quello che emerge è che ci si muove più per necessità che per disegno. Bisogna invece provare a fare un disegno di accompagnamento verso questa non autosufficienza al fine di intervenire al meglio, in modo proattivo e progettuale e non sull’onda dell’emergenza. Abbiamo un problema di invecchiamento della popolazione, il dato più impressionante è l’indice di vecchiaia (rapporto tra popolazione over 65 e under 14) che attualmente in Veneto è del 189%, quindi oggi ogni 100 giovani ci sono 189 persone con più di 65 anni; c’è da dire che in Veneto si invecchia bene, anche rispetto alla media italiana. L’altro dato importante è che in Veneto l’assistenza domiciliare integrata ha delle quote di copertura maggiore che nel resto d’Italia ma il carico sulla famiglia rimane molto elevato. L’altro elemento che ci ha colpito da un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, è la forte presenza del sociale in Veneto rispetto al resto d’Italia, quindi la presenza del volontariato che diventa una componente essenziale per l’assistenza”.

“Oggi è importantissima la collaborazione tra i sistemi sanitario e sociale e i fondi integrativi, come Sani.in.Veneto – ha concluso Isabella Mastrobuono, Membro Osservatorio Nazionale Fondi Sanitari Integrativi Ministero della Salute e Referente PNRR Missione 6 Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige – i fondi integrativi, infatti, sono stati voluti dal legislatore proprio per integrarsi con quanto offerto dallo Stato al fine di migliorare globalmente la salute dei cittadini.

Bisogna agire sulla normativa affinché questi sforzi abbiano una loro collocazione, bisogna mettere ordine per consentire ai fondi integrativi come Sani.in.Veneto di operare al meglio delle proprie possibilità. Guardando al futuro, il consiglio è di guardare sempre più a questo tipo di integrazione tra pubblico e privato, chi pensa di potercela fare esclusivamente con il finanziamento pubblico non capisce che, dinanzi all’aumento dei bisogni, questo sarà praticamente impossibile”.

Agli interventi è seguito il confronto tra le sei Parti Sociali Costituenti - Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL, UIL, del Veneto - a riconfermare, se mai ce ne fosse bisogno, la volontà condivisa di dare risposte concrete ed immediate alle esigenze espresse dagli iscritti al Fondo.

Il bilancio sociale Sani.In.Veneto 2022 è scaricabile qui: https://www.saninveneto.it/upload/2023/10/SANIINVENETO-bilanciosociale2022-book.pdf

Sani.In.Veneto È il Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane, costituito da Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL e UIL, del Veneto. Il contratto collettivo nazionale di lavoro degli artigiani e l’accordo interconfederale regionale prevedono l’assistenza sanitaria integrativa a carico delle imprese. Questa assistenza è completamente gratuita per i lavoratori dipendenti. Il Fondo non ha scopo di lucro: si ispira ai principi di solidarietà e di assistenza. Il suo unico scopo è mettere a disposizione dei lavoratori dipendenti delle aziende aderenti, trattamenti e prestazioni sociosanitarie integrative e complementari al Servizio Sanitario Nazionale. Dal 2013, anno della sua costituzione, Sani.In.Veneto è iscritto all’Anagrafe dei Fondi sanitari presso il Ministero della Salute.

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