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A VICENZA

Telefona al 113 dichiarando di aver ucciso una persona. Ma era soltanto un mitomane

Ha chiesto l'intervento della polizia con quanti più agenti armati. Quando l'hanno trovato ha confessato di aver inventato tutto perché "voleva farla finita"

Telefona al 113 dichiarando di aver ucciso una persona. Ma era soltanto un mitomane

Denunciato per procurato allarme un uomo che ha chiamato il 113 riferendo di aver ucciso una persona. Poi s'è rivelato un mitomane. Ha fornito anche l'indirizzo di un civico di via Fusinato a Vicenza. Ha detto all’operatore del 113 di essere armato e di pretendere l’immediato intervento del maggior numero di pattuglie disponibili, precisando che i poliziotti dovevano essere armati. Quando però l’operatore del 113 - come riferisce una nota della questura - ha iniziato a fargli domande più precise sulle modalità dell’accaduto, sull’identità della vittima e sui motivi del gesto, l’uomo ha troncato la comunicazione, dicendo di “non avere tempo da perdere”, insistendo nella richiesta di voler vedere al più presto dei Poliziotti armati.

Immediato è stato quindi l’intervento delle volanti della Questura e della Squadra Mobile.

Quando è stato trovato, l’uomo ha confessato di non aver commesso alcun omicidio, di cui peraltro non c’era alcuna traccia, e di aver richiamato l’attenzione di Poliziotti armati perché “voleva farla finita”.

Non è stata trovata nessuna arma. L'uomo è stato affidato ai sanitari per un consulto psichiatrico.

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