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La truffa del falso incidente non va a buon fine

Truffa aggravata sventata dai Carabinieri: un arresto in flagranza e il recupero dei beni sottratti a una 61enne

La truffa del falso incidente non va a buon fine

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Este, in collaborazione con i colleghi della stazione locale, nel pomeriggio di venerdì 12 luglio, a conclusione di un intenso e rapido lavoro investigativo avviato il 9 luglio, hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 25 anni residente a Napoli, ritenuto responsabile di truffa aggravata commessa proprio a Este ai danni di una donna di 61 anni del posto.

La signora aveva ricevuto una telefonata da un individuo che si spacciava per tenente dei carabinieri, il quale le comunicava che suo figlio era coinvolto in un grave incidente stradale. Poco dopo, si era presentato a casa sua il 25enne, fingendosi collaboratore di un avvocato. Grazie alla complicità di chi aveva effettuato la chiamata, l'uomo era riuscito a convincere la donna a consegnargli 8.900 euro in contanti e diversi gioielli come cauzione per il rilascio del figlio, che le aveva fatto credere fosse trattenuto in caserma dopo aver investito una ciclista. Un modus operandi già noto: truffatori che contattano le vittime designate sulle loro utenze domestiche, fingendosi membri delle forze dell'ordine o avvocati, inducendo un falso senso di pericolo per estorcere denaro e oggetti di valore. Questa volta, tuttavia, il raggiro è stato sventato e il giovane è stato arrestato in flagranza di reato.

Le indagini erano state avviate il 9 luglio quando un'analoga truffa era stata perpetrata ai danni di un 88enne del luogo, truffato con lo stesso modus operandi. I militari del Norm avevano incentrato le indagini su una Renault Capture che, dall'analisi dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, era stata avvistata nei pressi dell'abitazione della vittima. In seguito alle ricerche, l'automobile è stata individuata dai militari del Nucleo Operativo la mattina del 12 luglio tra Monselice ed Este. Ne è seguito un pedinamento ininterrotto fino in provincia di Venezia, conclusosi con l'arresto del presunto responsabile, proprio mentre stava cercando di allontanarsi dall'abitazione della vittima. Lieto fine, dunque, per questa spiacevole vicenda, con la vittima che ha ricevuto la restituzione del maltolto grazie all'intervento tempestivo dei carabinieri. Sono ora in corso ulteriori indagini per verificare l'eventuale coinvolgimento dell'arrestato in altre truffe. L'uomo è stato messo a disposizione della Procura della Repubblica di Rovigo, che ha disposto il suo trasferimento in carcere e ha richiesto la convalida dell'arresto e una misura cautelare. L'udienza di convalida è prevista per la mattina del 15 luglio.

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