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Cronaca nera

Stalker recidivo terrorizza e violenta una donna: arrestato di nuovo

Un operaio di 31 anni, già condannato per atti persecutori e violenza sessuale, torna a minacciare e abusare della stessa vittima

Stalker recidivo terrorizza e violenta una donna: arrestato di nuovo

Un "amore malato" e una gelosia accecante, del tutto ingiustificata, hanno portato un operaio di 31 anni, M.E.B., a perseguitare e violentare ripetutamente una donna di 43 anni, badante in un paese della bassa veronese. La vicenda, che ha dell'incredibile, ha visto l'uomo tornare a commettere gli stessi crimini per i quali era già stato condannato e incarcerato.

UN INCUBO SENZA FINE
La storia di questa donna, che chiameremo Anna per proteggere la sua identità, sembra uscita da un film dell'orrore. Un anno fa, Anna aveva già denunciato M.E.B. per atti persecutori, violenza sessuale e rapina. L'uomo, amico di un suo ex fidanzato, aveva reso la sua vita un inferno per mesi, costringendola a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un taglierino o di un coltello. "Le avrebbe tagliato il volto" se non avesse assecondato le sue turpi volontà, aveva raccontato la donna agli inquirenti.

LA FALSA TREGUA
Dopo la denuncia, M.E.B. era stato arrestato e condannato. Tuttavia, mentre scontava gli arresti domiciliari, aveva iniziato a telefonare ad Anna, chiedendole perdono e promettendo di non comportarsi più in quel modo. Ma la tregua è durata poco. Non appena finita la pena e revocata la misura cautelare del divieto di avvicinamento, l'uomo è tornato alla carica.

LA NUOVA ESCALATION DI VIOLENZA
Lo scorso giugno, verso le 21.30, Anna stava rincasando quando si è trovata M.E.B. appostato dietro il portone. L'uomo, armato di taglierino, l'ha costretta a farlo entrare in casa. Una volta dentro, ha controllato il cellulare della donna, frugato nella sua borsa e setacciato l'abitazione alla ricerca di indizi di un'eventuale frequentazione con un altro uomo. Poi, sotto la minaccia del taglierino, l'ha costretta a un rapporto sessuale, trattenendola tutta la notte e impedendole di chiedere aiuto.

LA DENUNCIA E L'ARRESTO
La situazione è degenerata ulteriormente. M.E.B. si è presentato ripetutamente a casa di Anna, imponendole con la violenza di fare sesso. La donna, terrorizzata, ha accettato le richieste, ma alla fine ha trovato il coraggio di reagire. La sera del primo agosto, mentre stava dirigendosi verso casa in auto, è stata affiancata dalla macchina dell'operaio. L'uomo l'ha seguita fino a casa, forzando la porta con un coltellino e colpendola con uno schiaffo al volto.

LA FUGA E LA SPERANZA
Verso le 6.30 del mattino successivo, approfittando di un momento in cui M.E.B. era andato in bagno, Anna è riuscita a fuggire dall'appartamento e a raggiungere la caserma dei carabinieri di Ronco all'Adige. Qui, vincendo il senso di vergogna che accomuna molte vittime di violenza, ha messo a verbale un altro repertorio da brividi. Ora, M.E.B. è di nuovo in carcere, dove ieri si è tenuto l'interrogatorio di garanzia.

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