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Cena con fuga
10.08.2024 - 14:51
L'episodio è avvenuto a Peschiera del Garda
Una tranquilla serata estiva sulle rive del Lago di Garda si è trasformata in un episodio di cronaca nera che ha visto protagonisti tre avventori e i Carabinieri di Peschiera del Garda. I fatti risalgono alla sera del 9 agosto, quando due uomini e una donna hanno deciso di cenare abbondantemente presso il rinomato "Caffè Centrale", con una vista mozzafiato sul lago. Tuttavia, al momento di saldare il conto, i tre hanno tentato di dileguarsi senza pagare, attirando l'attenzione dei camerieri e dei titolari del locale.
UN TENTATIVO MALDESTRO
I tre avventori si sono fatti notare per il loro atteggiamento elusivo e sospetto. I camerieri del "Caffè Centrale" hanno subito percepito qualcosa di strano nel comportamento dei clienti, tanto che uno dei tre si era già dileguato prima che arrivasse il conto. I titolari del locale, insospettiti, hanno deciso di chiamare i Carabinieri, temendo che i tre volessero andarsene senza pagare. I militari dell’aliquota radiomobile della compagnia Carabinieri di Peschiera del Garda, già impegnati nel controllo del territorio, sono intervenuti prontamente per identificare i due avventori rimasti. Tuttavia, i due erano sprovvisti di documenti di identità e anche di denaro. In merito al pagamento, hanno tentato di giustificarsi sostenendo che avrebbero fatto fare dei bonifici immediati a dei loro conoscenti, tentativi che però non sono andati a buon fine.
L'IDENTIFICAZIONE
Acclarato che i due non avevano alcuna intenzione di pagare, sono stati portati in caserma per ulteriori accertamenti. A quel punto, messa alle strette, la donna ha mostrato un documento che, però, non corrispondeva a quanto dichiarato ai militari. Una volta identificata, i Carabinieri hanno scoperto che si trattava di una 49enne italiana, residente nel bergamasco, già nota alle forze dell'ordine e sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di firma. La donna è stata formalmente arrestata dai Carabinieri di Peschiera del Garda per false attestazioni sulla propria identità. Questa mattina, in fase di direttissima, ha patteggiato la pena di 6 mesi di reclusione, pena sospesa.
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