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Rapina violenta
22.08.2024 - 10:39
Nella notte tra il 19 e il 20 agosto 2024, Povegliano Veronese è stata teatro di un episodio di violenza. Un gruppo di cinque uomini di origine pakistana ha perpetrato una rapina a mano armata ai danni di quattro cittadini dello Sri Lanka, dimoranti nella provincia di Verona. L'operazione della polizia, conclusasi con l'arresto di due dei responsabili, ha rivelato dettagli inquietanti su quanto accaduto.
L'ADESCAMENTO E L'AGGRESSIONE
Le vittime, quattro cittadini cingalesi, sono state adescate da uno degli autori della rapina con la promessa di un passaggio in auto verso la stazione ferroviaria di Bussolengo. Tuttavia, il viaggio si è trasformato in un incubo quando l'auto ha deviato verso una zona isolata di Povegliano Veronese. Qui, altri quattro individui, tutti di nazionalità pakistana, attendevano armati di mazze da baseball e coltelli. L'aggressione è stata brutale: i rapinatori si sono avventati sulle vittime con violenza, colpendole ripetutamente e sottraendo loro tutti gli effetti personali, tra cui borse, cellulari, documenti e denaro contante. Dopo aver compiuto il crimine, i malviventi si sono dati alla fuga a bordo del veicolo utilizzato per l'adescamento.
L'INTERVENTO DELLA POLIZIA E GLI ARRESTI
Le vittime, ferite e sotto shock, sono state trasportate all'ospedale di Villafranca, dove le lesioni riportate sono state diagnosticate con prognosi dai sette ai dieci giorni. Uno dei cingalesi, nonostante le ferite, è riuscito a raggiungere Prato e ha contattato il Numero Unico di Emergenza (NUE), fornendo una prima descrizione di quanto accaduto. La squadra mobile della polizia di Prato ha agito con tempestività, riuscendo a rintracciare in breve tempo l'autovettura utilizzata per la rapina. Le indagini hanno condotto gli agenti all'abitazione dove si erano nascosti due dei rapinatori, un 22enne e un 30enne, entrambi incensurati e residenti a Prato. All'interno dell'abitazione è stata ritrovata gran parte della refurtiva sottratta alle vittime la notte precedente.
LA RICOGNIZIONE FOTOGRAFICA E LA CONVALIDA DEL FERMO
Un elemento cruciale per l'identificazione dei rapinatori è stata la ricognizione fotografica. Le vittime, nonostante il trauma subito, hanno fornito dettagli utili che hanno permesso agli investigatori di confermare l'identità dei due arrestati. Al termine degli atti di rito, i due indagati sono stati sottoposti a fermo e, su disposizione della locale autorità giudiziaria, associati alla casa circondariale "La Dogaia" di Prato, in attesa dell'udienza di convalida.
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